Duplantis 26 anni dopo Bubka

18 Settembre 2020 di Stefano Olivari

Mondo Duplantis ha finalmente stabilito il record mondiale di salto con l’asta: il 6.15 del Golden Gala supera infatti di un centimetro il 6.14 di Bubka nel 1994 a Sestriere e si affianca al 6.18, sempre di Duplantis, del record indoor. Anche se ci impressiona Warholm nei 400 ostacoli ogni volta che lo vediamo, quella di Duplantis è senza dubbio l’impresa di un 2020 che è andato come è andato, non soltanto per l’atletica, ma soprattutto è un primato che può essere la base per salire ulteriormente.

Perché il ventunenne svedese e un po’ americano non sembra avere le logiche ragionieristiche dell’ucraino, che per motivi meramente finanziari (fra l’altro per il record del 1994 ebbe in premio anche una Ferrari Testarossa) i suoi record li programmava per salire un centimetro alla volta, come poi avrebbe fatto anche la sua protetta Isinbayeva. Il 6.14 fu infatti di un Bubka trentunenne, senza più molti margini.

La splendida impresa di Duplantis a Roma è occasione per riflettere sui record della regina degli sport, che in molti casi sono fermi all’era Nebiolo (finita nel 1999 con la morte del grande dirigente torinese), con l’incredibile caso, anche al netto di qualsiasi discorso di doping (visto che nella specialità hanno poi gareggiato mezzi uomini, esaltati dalla correttezza politica), degli 800 femminili che sono fermi al 1983.

Ci è infatti voluta una stagione come questa, senza grandi appuntamenti come Olimpiadi, Mondiali o Europei all’aperto, la prima così vuota dal 1989 (quando i Mondiali erano ancora a cadenza quadriennale, si passò da Roma 1987 a Tokyo 1991), per tornare ad attaccare record che sembravano disumani, sia in prospettiva planetaria sia italiana. All’Olimpico Yeman Crippa con il suo 7’38″27 ha tolto dopo 24 anni (…) il primato dei 3.000 a Genny Di Napoli ed è in questo istante primatista italiano di 3.000, 5.000 e 10.000, impresa degna del Franco Fava 1977. Cosa vogliamo dire? Che quasi tutti i limiti si possono ancora ritoccare, anche se alcuni sono spaventosi (per stare sui 3.000, è tale il record di Komen) con buona pace di chi voleva cancellare i record del passato per ripartire da zero, come se oggi fossero tutti onesti.

Share this article