Complotto contro l’autorevole Equipe

27 Novembre 2009 di Dominique Antognoni

di Dominique Antognoni
Quando eravamo piccoli e i giornali sportivi avevano per davvero importanza (sembra passato un secolo), l’Equipe veniva a livello internazionale considerata come la Bibbia dello sport e addirittura anche del calcio. Parliamo dei primi anni Settanta, in cui questo giornale risultava autorevole anche se il calcio francese non era certo ai vertici mondiali. Crescendo abbiamo continuato a considerare miti i suoi giornalisti, anche se l’evidenza diceva che i loro pezzi non erano poi molto diversi da quelli dei ‘normali’. Quando poi c’era qualche francese protagonista, i toni non erano poi molto diversi da quelli di Tuttosport quando esalta ogni sputo di Del Piero. Tutto questo è durato fino a quando a Milano ed in giro per l’Italia non ha iniziato a farsi vedere un personaggio da cartone animato, un tale che solo a vederlo ti vengono in mente le parole sentite in chiesa: da mettersi la mano in tasca per offrirgli un piccolo aiuto.
Con i maglioni sempre di almeno due taglie più grandi, i giubbotti transandati, mai con la barba rasata, sempre con un sacchetto di patatine in mano e le dita unte: fin qui nessun problema, ognuno vive come gli piace. L’importante è la qualità degli articoli. Peccato però che dal punto di vista del giornalismo sia ancora peggio. Due settimane fa si é presentato a San Siro ridendo in maniera inquietante. In una breve pausa, fra un attacco di riso isterico e l’altro, ci ha confidato il motivo della sua esaltazione: “Ancora una volta ho sbagliato la formazione!!!!”. Grandioso, se poi pensiamo che in Italia chi sbaglia un nome spesso soffre di mal di stomaco per tre giorni anche in giornali che disprezziamo.
L’impresentabile inviato ha però superato se stesso nella recente gara di Champions fra il Milan e il Marsiglia. Si è seduto accanto a noi esordiendo con un fantastico: “Lei é tifoso del Milan?”, dando per scontato che in tribuna stampa siedano solo tifosi (Qui non aveva tutti i torti). Poi i fuochi d’artificio: “Finirà 6-0 per il Milan, loro fanno schifo”. Un grande intenditore, visto che i rossoneri non hanno visto la palla per novanta minuti, ma tutti comunque sbagliamo i pronostici. “E poi odio i marsigliesi, sono tutti mafiosi”. Amen.
Inizia la partita e inizia il calvario, oppure lo spettacolo, dipende dai punti di vista. Passano pochi minuti, Pirlo lancia Zambrotta, la difesa francese sbaglia come all’asilo, il terzino tira piano e Mandanda respinge. “Chi ha fatto l’assist per Zambrotta?”, inizia ad agitarsi l’inviato. Chiede a destra e gli dicono Ronaldinho, chede a sinista e gli diciamo Pirlo. Guarda sul monitor e vede Pirlo, non si fida, come se con le immagini lo volessero mettere in difficoltà. A quel punto prende il telefono e chiama in Francia. “Alors alors qui a donné le ballon a Zambrotta? Aaaa merci merci merci A tout a l’heure a tout a l’heure”.
Non sappiamo chi fosse dall’altra parta del telefono: forse suo zio, la mamma, il fratello, il direttore. Fatto sta che passano due minuti, Njang perde la palla, Borriello scappa mettendo a sedere Heinze e segna. Lui impazzisce. Per andare sul sicuro chiama di nuovo. “Alors alors qui a dribblè Borriello? Qui a dribblé Borriello? Aaaaaa merci merci a tout a l’heure a tout a l’heure”. Gli diciamo che sul tabellone dello stadio ci sono le immagini. Ma non si fida nemmeno di quelle, sospettando un tranello. Il Milan, l’Italia, Sky, stanno cospirando contro l’Equipe. Poco dopo Njang approffita dell’intervento comico di Oddo, entra in area, crossa, Dida respinge e Lucho segna. Il nostro uomo si scatena, chiamando la mamma-zio-direttore: “Alors dis moi dis moi dis moi! Aaaaaa Njang oui oui oui oui il a dribblè qui? Aaaa Oddo Oddo Oddo. Et puis? Aaaaa d’accord d’accord merci merci”.
Inutile raccontarvi i 75 minuti mancanti, sempre uguali, tranne per un episodio. Quando si é infortunato Oddo, ovviamente ha richiamato: “Cosa si é fatto Oddo?”. Ma come poteva saperlo uno in Francia, che guardava la tivù, cosa si é fatto un calciatore del Milan a San Siro? Chi poteva informare il povero telespettatore, in tempo reale, delle condizioni di un calciatore avversario?”. Ci è caduto un mito, un altro. Per fortuna di miti non abbiamo bisogno. Però una traccia di tristezza ci ha attraversato il cuore. Anche l’autorevole Equipe fa parte del nostro passato. A favore dell’inviato francese possiamo solo dire che non è peggio di quelli di altre famose testate. Conosciamo il corrispondente di un quotidiano portoghese che non parla con Mourinho, così come non parlava con Rui Costa o Figo, e che si vanta di non conoscere la lingua…portoghese.
Dominique Antognoni
(in esclusiva per Indiscreto)

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