Televisione

Chi ha ucciso Laura Palmer

Stefano Olivari 13/12/2022

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La morte di Angelo Badalamenti ci colpisce come tutte quelle di artisti di cui abbiamo consumato i dischi. Non c’è dubbio che il grande compositore statunitense, colonna dei migliori film di David Lynch e di tanto altro cinema, rimarrà nella storia soprattutto per Twin Peaks, il telefilm (così chiamavamo le serie tv nel 1991, per molti aspetti Twin Peaks è l’anello di congiunzione fra i vecchi telefilm e le serie moderne) che trasmesso da Canale 5 diventò uno degli ultimi fenomeni di culto della televisione generalista, visto che ai tempi i giovani la guardavano ancora e comunque c’erano così pochi canali nazionali che avere comuni argomenti di discussione era più facile rispetto ad oggi.

Di Twin Peaks abbiamo già scritto su Indiscreto cinque anni fa, in occasione della terribile terza stagione, puro delirio di Lynch, sempre con musiche di Badalamenti, ma è chiaro che il vero Twin Peaks rimane quello di inizio anni Novanta, quello in cui tutti ci chiedevamo ‘Chi ha ucciso Laura Palmer?’.  Una inquietante storia di provincia, che Lynch riempie di simbologie e citazioni di ogni tipo, ma con una morale sola: il male a volte è dentro di noi, come pensava e scriveva Laura nel suo mitico diario (doppio diario, anzi), ma più spesso è davanti, vicinissimo. Per questo abbiamo paura di dare un volto a Bob e a tutti i Bob possibili: non è necessario essere stuprati e uccisi per rendersene conto.

Di certo la musica di Badalamenti fu fondamentale nel successo di Twin Peaks, così come la scelta di attori pienamente nella parte, da Kyle McLachlan a Lara Flynn Boyle, per non parlare dell’identificazione generazionale: Laura compie 12 anni nel 1984, quindi era nata nel 1972 e tutti i ragazzi di quella generazione sono stati come minimo turbati da quella sua doppia vita, sospesa fra la ragazza modello e l’anima persa. Sì, ma chi ha ucciso Laura Palmer? Anche a decenni di distanza uno spoiler è uno spoiler, quindi chi ha intenzione di guardare la serie finisca qui di leggere.

L’assassino di Laura Palmer è suo padre Leland, del quale Bob è la versione onirica e per Laura anche tranquillizzante, visto che non è facile ammettere che tuo padre ti abbia molestato. La cosa ancora adesso commovente è il tentativo di Laura di difendere la purezza, non più la sua che è perduta, ma almeno quella degli amici, Donna e gli altri, dall’orrore della vita. Il messaggio eversivo dell’opera è che forse è stata contenta di morire a 17 anni.

stefano@indiscreto.net

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