Calciomercato con l’amante

28 Novembre 2008 di Dominique Antognoni

Sia come lettori che come giornalisti amiamo il gossip, senza falsi pudori: se un giornalista non è curioso è meglio che faccia un altro mestiere. Gossip alto, finanza e politica, ma anche onestamente gossip basso. Per questo impazziamo, letteralmente impazziamo, notando che gli unici pettegolezzi veri che si leggono sulla stampa sportiva italiana riguardano solo gli stranieri o qualche italiano tipo Cassano che deve lanciare la sua autobiografia con qualche rivelazione ad effetto. Quante cose pesanti avremo letto della vita privata di Beckham, Rooney, Cristiano Ronaldo? Ci sembra di conoscerli come se fossero nostri fratelli. E viceversa, della vita fuori dal campo di Maldini, Del Piero, Totti che cosa sappiamo veramente al di là di qualche intervista concordata con foto di famiglia in posa? Per non parlare dei dirigenti. Discorsi fatti e strafatti, alla fine bisogna accettare la realtà che impone di riprendere i giornali stranieri: perché i direttori italiani sono favorevoli al gossip (altrimenti non pubblicherebbero niente nemmeno su Beckham), solo che non vogliono rogne e pretendono che il lavoro sporco lo facciano altri (questo per non parlare della scarsezza dei cronisti a disposizione, gente che però pretende l’albergo per trasferte di 60 chilometri). Però quando c’è di mezzo un italiano nemmeno copiare il lavoro degli altri va bene. Eppure ci sono vicende che spiegano bene come funzioni il calcio, dietro le grandi strategie che i suoi dirigenti sbandierano ai giornalisti a libro paga: rapporti personali, interessi personali, storie personali.
Questi i fatti, riportati da vari quotidiani del paese d’origine di un difensore di dubbio valore. Una squadra italiana di fascia bassa l’ha ingaggiato a sorpresa, spendendo una cifra spropositata per soffiarlo ad un grande club sempre della nostra serie A, ed il ragazzo è già fra noi. Più o meno come turista pagato. Ma cosa c’è dietro questa operazione? Relazioni di osservatori, raccomandazioni di procuratori, una grande partita giocata contro una squadra italiana? Nulla di tutto questo. Il presidente Piripicchio semplicemente ha dovuto giustificare i suoi frequenti viaggi in una capitale europea per incontrare l’amante ed aveva bisogno di un pretesto calcistico ‘locale’. L’ha trovato spendendo un milione e mezzo per un elemento che sul mercato ne valeva un terzo: un furbo intermediario di nostra conoscenza ha capito l’urgenza e l’ha sfruttata a suo vantaggio. Insomma, un’amante da un milione ma soprattutto una straordinaria storia di calciomercato cialtrone, roba da presidente della Longobarda: con il difensore che il prossimo gennaio dovrebbe essere rispedito al mittente per manifesta scarsezza. Tutto scritto nero su bianco da giorni e segnalato alla stampa italiana dai corrispondenti: noi non copiamo i giornali, con la solita astuzia antiquerela, solo perchè magari i familiari di Piripicchio ancora non sanno la verità. I giornalisti al seguito sono informatissimi, ma si guardano bene dal fare illazioni sul mancato impiego di questo nuovo Cannavaro. Ah, giocasse in Premier League…

Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it
(in esclusiva per Indiscreto)

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