Calcagno o D’Amico?

30 Settembre 2015 di Indiscreto

Mikaela Calcagno non è simpatica agli allenatori, di solito più cortesi (non si sa mai…) con le giornaliste che con i giornalisti, forse perché osa fare qualche domanda non diciamo scomoda ma almeno centrata sull’attualità. Durante i collegamenti per Mediaset le hanno risposto stizziti in tanti, da Mancini a Mihajlovic e persino Allegri, di solito ironico muro di gomma (da Nobel per l’autocontrollo la sua resistenza alla tentazione di sfanculare Sacchi), l’ha presa di punta.  Qualcosa di simile avveniva un tempo con Ilaria D’Amico a Sky, anche se la sua posizione di donna di Buffon (la Calcagno lo è di Paparesta) adesso un po’ la frena e quindi ci pensa due volte prima di chiedere ‘Sarri, sente che la sua panchina è in pericolo?’. Certo è che molti giornalisti, anche quelli che vanno allo stadio, copiano le loro domande e le risposte alle loro domande, salvo poi deriderle per l’abbigliamento succinto (ma gli uomini, rilevazione aggiornata al 2015, di solito gradiscono tette e culi femminili e in loro presenza riducono lo zapping). I famosi ‘spogliatoi’, cioè le interviste nel dopopartita, ormai sono credibili soltanto in qualche realtà di provincia mentre per le grandi squadre tutti si rifanno a quanto ascoltano da Calcagno e D’Amico. Il nostro ‘Di qua o di là’ è quindi onnicomprensivo e riguarda la giornalista, la donna, il personaggio, il ruolo in trasmissione, la capacità di farci sognare: Calcagno o D’Amico?

Share this article