Attualità
Boomer o Love Mi?
Stefano Olivari 29/06/2023
Boomer o Love Mi? Il trenta, quaranta, cinquanta, sessantenne (in senso stretto il boomer è chi è nato dal dopoguerra al 1964) che rompe il cazzo con la musica dei suoi tempi che era migliore o il diciottenne che ascolta la musica di merda di Rondodasosa e Tony Effe, non vogliamo arrivare fino a Fedez? Una polemica probabilmente eterna, cambiando i nomi e le definizioni, che è esplosa dopo il tweet di Enrico Silvestrin (più anni 90 di lui ci sono soltanto lo 0337 e Melrose Place), contro l’organizzatore Fedez, con molti che hanno preso le parti dell’ex VJ di MTV, il primo italiano di una lunga serie, e moltissimi che gli hanno dato del boomer.
Detto che Silvestrin è uno di noi (“Stammerda andrebbe nascosta, invece viene trasmessa. Fedez è il divulgatore della merda di questo paese. Già che siete recintati, vi dovrebbero rinchiudere tutti Disagiati senza cultura“), che avrebbe la cilindrata per scrivere su Indiscreto (ha fatto un tweet anche su Loftus-Cheek e Musah), e che ormai boomer lo si dice a chiunque, anche a un ventenne, che parli del passato, il cortocircuito è evidente. Perché la musica di oggi, o che comunque ascoltano i giovani di oggi, non piace al cinquantunenne Silvestrin così come quella che proponeva Silvestrin negli anni Novanta (spariamo a caso, pensando all’epoca del primo Silvestrin-MTV: Soundgarden, Green Day, Offspring) non piaceva al cinquantenne medio dell’epoca, come quasi tutte le persone affezionate al già visto e già sentito.
Poi Love Mi non sappiamo nemmeno quanto sia rappresentativo della musica di oggi, non ce ne intendiamo ma comunque la gente in Pizza Duomo c’era e non si trattava di figuranti. Ne abbiamo visto live l’inizio (era sotto l’ufficio) e poi lo abbiamo seguito quasi tutto su Italia 1, con tanto di Chiara Ferragni, e nella nostra ignoranza abbiamo notato molto mainstream, compresi i rapper entrati nel sistema, prigionieri di un ghetto immaginario, di tatuaggi che dovrebbero épater le bourgeois (ma non ci stupiscono, fanno solo cagare, se uno/una è un cesso diventa due cessi) e di una lingua italiese composta da una trentina di parole. Ma fra Annalisa, Lazza e Tananai la trasmissione si poteva guardare, manco c’era l’Under 21 in alternativa.
Per una volta il nostro ‘Di qua o di là’ non vuole essere divisivo, anche se come al solito puntiamo a un vincitore che non vada oltre il 60%, e si basa su una riflessione profonda: è più da boomer ricordare quanto erano bravi i Nirvana, Samantha Fox e Claudio Villa, a seconda di quando erano i nostri vent’anni, oppure improvvisarsi giovane e cercare di apprezzare il duetto fra Tony Effe ed Emma, secondo noi il punto più basso della serata? In altre parole, meglio onestamente ascoltare la nostra musica, quella che ci diceva qualcosa, o farsi piacere quella nuova? In mezzo c’è ovviamente il tentativo di capire quella nuova, pur preferendo quella vecchia. Boomer o Love Mi?
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