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Barcellona-Real e i furbi di Sky

Dominique Antognoni 04/10/2012

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Quel mattacchione di Riccardo Trevisani sorride sempre. Anzi, sempre di più. Va da uno studio all’altro, vola baldanzoso fra le varie trasmissioni: ora a Sky Sport 24, poi a E’ sempre calciomercato. Pare davvero in forma, felpato e morbido. D’altronde perché non dovrebbe? Negli anni passati si  occupava della Liga spagnola, ora invece si dedica ad altro. Discorso che vale anche per noi, questo di di dedicarsi ad altro. Solo che noi spendiamo 77 euro al mese per l’abbonamento Sky, andiamo a fare il bonifico alla rete satellitare che poi, incassando i nostri soldi, versa lo stipendio al simpatico Trevisani e a tanti altri giornalisti: non paga però la Liga, evidentemente. La voglia di sorridere insieme a Trevisani, mentre si discute del futuro di uno dei mille Diawara o Gonzalez insieme a qualche direttore sportivo di provincia, sta però svanendo. Domenica sera ci sarà Barcellona-Real Madrid, che anche senza essere tifosi di una delle due squadre non è esagerato definire la partita di calcio più attesa e seguita del mondo. Ma non la vedremo su Sky, nonostante noi si paghi la stessa somma dell’anno scorso, quando c’erano sia la Liga che un altro torneo importante come la Bundesliga.

Trevisani non se la deve prendere, niente di personale: lo stesso discorso lo potremmo fare per Nicolodi e tutti i telecronisti che seguivamo e che quest’anno devono commentare altro (che cosa, non sappiamo). Niente diritti della Liga, nisba anche per la Bundesliga: costano troppo, dicono in privato le migliaia di manager che paghiamo sempre noi, gli abbonati. Non c’è più il campionato francese, quello russo nemmeno. Ma noi paghiamo come se ci fossero. Pensate, c’è ancora gente che pretende di essere pagata e non vuole svendere il suo prodotto a Sky. Per cui adesso noi non vediamo Real, Barca, Bayern e Borussia Dortmund, ma continuiamo a pagare. Qualcuno si è scusato? No. Il pacchetto calcio costa di meno? No. Ci è stato proposto qualcosa di alternativo? No. Riceviamo decine di lettere con offerte che cestiniamo subito, dal decoder che ovviamente ci costa una tantum ad altre diavolerie che evidentemente dovremmo pagare, ma nessun avviso sulle loro mancanze. Questa, per usare parole educate, è una vera porcheria.

Piccolo indovinello ai mille manager vestiti come in Borsa ma che non sono in grado di portare a casa i diritti e ancor meno sanno gestire la situazione: nella carta stampata il calo di pubblicità porta alla chiusura di giornali e riviste, se a Sky calano gli abbonamenti per via delle disdette, cosa succederà? Il signor Trevisani sorriderà come ora? Considerazione finale: Sky non paga i diritti alla Liga, ma i giornali sono pieni delle sue pubblicità. Come mai i grandi critici televisivi, scatenati contro la Rai e Mediaset, dell’emittente satellitare parlano solo in positivo?

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