Stefano Olivari
Nato a Milano nel 1967, laureato alla Bocconi, dall'inizio degli anni Novanta scrive di sport, economia e cultura pop. Come giornalista professionista ha lavorato per la Voce, Repubblica, Tuttosport, Mediaset, Tre, Ansa, Calciatori.com, Radio Rai, Guerin Sportivo, il Giornale, il Corriere del Ticino e ovviamente Indiscreto, di cui dal 2000 è direttore ed editore. Come autore ha scritto 9 libri e come editore ne ha prodotti altri 37.
Come un’azienda
I meno giovani fra i lettori di Indiscreto possono ricordare l' epoca in cui sui media dilagavano studiosi simil-yuppie che ci spiegavano che ' il calcio va gestito come un' azienda' . Poi le aziende del cui collegio dei sindaci questi professori marchettari facevano parte sono fallite (spesso in maniera fraudolenta) o sono state inglobate in realtà più grosse, [' ]
Il declino del tifo puro
Rimpiangere gli anni Ottanta ed i quasi 40mila spettatori di media a partita della stagione 1984-85 (quella con la maggiore densità di fuoriclasse assoluti, oltre che la meno disonesta nella storia del nostro calcio: che c' entrasse il sorteggio arbitrale?) scalda il cuore, ma impedisce di apprezzare i piccoli successi del presente. I dati sulle presenze [' ]
Lo sceicco bianco
1. Nell' interessante blog di Laura Alari, inviata del QN, su Quotidiano.net è stato pubblicato il senso dello sfogo di Mourinho davanti ai suoi giocatori ventiquattro ore dopo la disfatta di Bergamo. Come atteggiamento nulla di nuovo, come contenuti e soprattutto volgarità sì: in pratica l' uomo inseguito per anni da Moratti più che sull' analisi tattica ha [' ]
Aspettando la linea
di Stefano Olivari 1. Quando una trattativa di mercato finisce subito parte il festival dello ' Io l' avevo detto' : una grottesca gara di intelligenza fra persone che hanno informazioni ad andare bene di seconda mano. Vale anche per i giornalisti di solito imbeccati direttamente da Galliani (non a caso sui giornali di oggi sono fra i [' ]
Lasciamo stare i figli
1. Lo schema del calciatore mercenario è riuscito male, ma stavolta ha fallito anche quello del Galliani cattivo. Tutto il mondo ha capito che Silvio Berlusconi ha dato l' ok alla vendita di Kakà, per tanti soldi (da un minimo di 108 milioni di euro ad un massimo di 150, si è sentito di tutto ben [' ]
La brutta finale di Garrincha
Garrincha non avrebbe dovuto giocare la finale del 1962 perché a 6 minuti dalla fine della semifinale contro il Cile, sul risultato già fissato sul 4 a 2 (due gol suoi e due di Vavà), era stato espulso dall' arbitro peruviano Yamasaki per avere preso a calci il persecutore Rojas. Tanto per gradire, mentre stava tornando [' ]
Quelli che sperano nel volley
Uno dei luoghi comuni più amati da chi scommette sul calcio è che negli imprecisati ‘altri sport’ sia più facile vincere in virtù di una minore incidenza del caso sul risultato finale: nella pallavolo non è che da una singola palla vicina alla riga dipenda tutto, nel basket ci sono almeno cinquanta possessi offensivi a [' ]
L’etica di coach Reeves
I muri di Indiscreto riportano alla luce capolavori dimenticati da molti ma non da tutti, come il The White Shadow di cui abbiamo discusso qualche settimana fa. In Italia conosciuto come Time Out, era un telefilm di livello altissimo incentrato su basket e periferie: lo trasmetteva Italia Uno nel primo pomeriggio di metà anni Ottanta, [' ]
Lo schema del mercenario
1. Forse nemmeno Kakà sa in quale squadra giocherà fra una settimana, ma dal punto vista mediatico la scelta del Milan è già chiara: cominciamo a far credere ai tifosi che il calciatore è un mercenario, che è attaccato ai soldi (invece nel 2003 lasciò il San Paolo perché Carnago è più affascinante) e che [' ]
Crescita sui mezzi classici
1. Pochi mondi sono finti come quello della pubblicità, dove tutti gli attori hanno interesse a negare l' evidenza ed affermare che non esiste crisi, nonostante sia l' economia reale che quella di carta stiano precipitando: le aziende fanno girare soldi che si traducono in vendite dei prodotti, in relazioni politiche ed in benefici diretti per i [' ]