Quelli che sperano nel volley

18 Gennaio 2009 di Stefano Olivari

Uno dei luoghi comuni più amati da chi scommette sul calcio è che negli imprecisati ‘altri sport’ sia più facile vincere in virtù di una minore incidenza del caso sul risultato finale: nella pallavolo non è che da una singola palla vicina alla riga dipenda tutto, nel basket ci sono almeno cinquanta possessi offensivi a partita, e così via. Ragionamenti corretti in assoluto, ma che si scontrano con le statistiche interne dei bookmaker secondo cui il cosiddetto payout , cioè la percentuale del gioco che ritorna nelle tasche degli scommettitori, è nel lungo periodo simile per tutte le discipline: a seconda dell’azienda si va dal 65 all’80%. E’ vero che a parità di divario tecnico si vince più facilmente con il CSKA Mosca di Messina che con il Manchester United, ma tutto viene ponderato dalle quote, che nel caso del basket sono ovviamente inferiori. Sulla scelta dello sport la statistica è quindi neutra, al contrario della testa degli italiani: nel 2008 su 3,9 miliardi giocati nel nostro paese sullo sport addirittura 3,66 (quasi il 94%!) è stato sul calcio. Ma veniamo a noi, dopo il tracollo della scorsa settimana che ci ha portato a meno 28,9 euro. Oggi eccellente l’1,35 dell’AZ capolista in Eredivisie in trasferta sul campo del Volendam ultimo. Ottima la quota del Villareal, che dopo due mesi grigi deve tornare a vincere al Madrigal contro il modesto Maiorca: 1,50 è un bel giocare. La terza puntata da 10 euro va sul Tottenham, a 1,75 sul Portsmouth. Scommettendo sul calcio si perde, ma la salvezza non si chiama basket o pallavolo.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di oggi)
Share this article