Stefano Olivari

Nato a Milano nel 1967, laureato alla Bocconi, dall'inizio degli anni Novanta scrive di sport, economia e cultura pop. Come giornalista professionista ha lavorato per la Voce, Repubblica, Tuttosport, Mediaset, Tre, Ansa, Calciatori.com, Radio Rai, Guerin Sportivo, il Giornale, il Corriere del Ticino e ovviamente Indiscreto, di cui dal 2000 è direttore ed editore. Come autore ha scritto 9 libri e come editore ne ha prodotti altri 37.

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    E paghiamo questa wild card

    Nei paesi calciocentrici la promozione degli ' sport minori' (così, senza vergogna, li definiscono anche certi caporedattori illuminati) dipende soprattutto dalle nazionali. Saranno anacronistiche, ma sono loro a guadagnarsi quelle poche finestre televisive in chiaro, uno straccio di breve al telegiornale e qualche articolo del grande inviato (di solito pezzi del tipo ' è colpa della federazione' , [' ]

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    Americani poco liberali

    di Stefano OlivariLa grandi leghe sportive americane, in particolare la NFL, stanno da anni combattendo una guerra contro le scommesse singole. Ad esempio nel Delaware, dove solo da poco le giocate sullo sport sono state ammesse (negli USA l’unico altro stato in questo senso ‘liberale’ è il Nevada), dopo una serie di cause si è [' ]

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    I dodici che mancavano a Recalcati

    Una stella assoluta della Nba, protagonista in una squadra da anello (Pau Gasol). Un emergente vero, uno di quelli che per atletismo e personalità danno fastidio ai fratelli (Rudy Fernandez). Uno che avrebbe potuto entrare a 19 anni dalla porta principale, ma che per non dover giocare gratis dovrà stare due anni parcheggiato, pensate un [' ]

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    Il padre di tutti i Federer

    Raramente l' Italia ha vissuto un venerdì di Coppa Davis più umiliante, con il previsto andamento di Federer-Bolelli e quello meno prevedibile (nelle dimensioni, non nell' esito finale) di Wawrinka-Seppi. Alle quattro e mezza del pomeriggio tutto finito, per il pubblico di Genova e per gli utenti Rai. A proposito, persa un' altra occasione di mostrare Federer a [' ]

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    L’idea di Anconetani

    di Stefano OlivariParleremmo per giorni della storia della Mitropa, ma ci sono due problemi: a) interessa a pochi; b) la parte più gloriosa l' abbiamo già affrontata mentre quella più triste può essere sintetizzata in due fasi (per non dire due frasi). Negli anni Cinquanta (ripartì nel 1955, dopo una pseudoedizione nel 1951) e Sessanta fu [' ]

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    Votanti da Totip

    1. Dopo la serata Champions illuminante dibattito su Miss Italia da Vespa, con sondaggi del tipo ' Quale parte del corpo guardano prima gli uomini in una donna?' e Tania Cagnotto trattata come una velina, con l' aggravante della divisa da finanziera. L' ultima vincitrice del concorso, Maria Perrusi, è stata beneficiata dal televoto: un votante su 5 [' ]

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    Gli anni d’oro della Mitropa

    di Stefano OlivariIl secondo trionfo internazionale di un club italiano arrivò nel 1934, l' anno del Mondiale casalingo: sempre Mitropa, sempre Bologna. In un' edizione che presentava la novità di 4 squadre partecipanti per ognuna delle 4 nazioni: anche il peggio della Champions era stato quindi anticipato. Protagonista assoluto fu Carlo Reguzzoni, bustocco di scuola Pro Patria: [' ]

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    Ammiratori del Processo

    1. Anche ieri avvistato Luciano Moggi nella sede del Giornale, il contratto con Libero è in scadenza e Feltri vuole fortemente l' ex re del mercato (nonché influenzatore delle trasferte Rai, oltre che di una dozzina di campionati). In comune hanno varie cose, fra cui l' ammirazione per Aldo Biscardi e le sue moviole' 2. A proposito di [' ]

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    C’era una volta il Bologna

    di Stefano OlivariI nerazzurri di Gramlick (stiamo parlando del Cricketer) si aggiudicarono due edizioni della Challenge-Cup, che fino al 1911 ebbe un discreto successo di pubblico. Poi le tensioni all' interno dell' Impero Austroungarico e le polemiche sugli arbitraggi (incredibile il numero di partite terminate con il ritiro per protesta di una delle due squadre) ne decretarono [' ]

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    Gioco a somma zero

    L’estate è la stagione più temuta dai bookmaker che operano in Italia, per due ragioni fondamentali: a) minor numero di eventi su cui spalmare il rischio di impresa; b) poche giocate da parte degli scommettitori occasionali, controllati a vista dalla famiglia. Non è un caso che in agosto, il mese dei professionisti e degli scommettitori [' ]