I dodici che mancavano a Recalcati

21 Settembre 2009 di Stefano Olivari

Una stella assoluta della Nba, protagonista in una squadra da anello (Pau Gasol). Un emergente vero, uno di quelli che per atletismo e personalità danno fastidio ai fratelli (Rudy Fernandez). Uno che avrebbe potuto entrare a 19 anni dalla porta principale, ma che per non dover giocare gratis dovrà stare due anni parcheggiato, pensate un po’, al Barcellona (Ricky Rubio). Due che dopo avercela fatta hanno detto ‘no, grazie’ (Garbajosa, Navarro). Questo era il quintetto di partenza della Spagna ieri sera alla Spodek Arena di Katowice, in una finale europea che non ha avuto storia fin dal primo quarto e non certo per demerito della giovanissima (l’età media più bassa fra le 16 partecipanti) Serbia di Ivkovic. Tutto per non parlare di Marc Gasol, attore protagonista ai Grizzlies, Raul Lopez arrivato ai Jazz nel momento sbagliato (rottura del crociato), e gente di enorme consistenza europea come Reyes, Mumbru e Cabezas, più scelte da primo (Victor Claver) e secondo giro (Llull) del draft. Bravissimo Scariolo nel tenere unito un gruppo di stelle o aspiranti tali, dopo l’inizio disastroso che ha costretto alla drammatica vittoria contro la Lituania (in vantaggio 24 a 15 alla fine del primo quarto) nel secondo girone. Quarti, semifinali e finale sono stati affrontati con spirito da Dream Team in senso positivo, triturando potenze come Francia e Grecia, e terminati con punteggi coerenti. Tutto questo era per dire che Recalcati sarà anche al capolinea, ma anche che delle sue due teoriche stelle una si è presentata in ritiro in sovrappeso e l’altra ha avuto un atteggiamento irritante al di là del rendimento (scadente). Confermato dall’incredibile intervista dei giorni scorsi a Sky, in cui ha in pratica spiegato di non avere personalità e di sentire il bisogno di un allenatore che lo guidi con forza. Onore quindi a Scariolo, perchè è vero che questo gruppo è al vertice dal 2001 (bronzo all’europeo turco: c’erano già Pau Gasol, Garbajosa, Navarro, Reyes e Lopez) e che è campione del mondo in carica, ma il primo oro continentale è arrivato con lui e in un modo che più netto non si poteva.

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