Pubblico virtuale

18 Giugno 2020 di Indiscreto

Il pubblico virtuale dell’Olimpico, sponsorizzato da dalla Coca Cola, per la finale di Coppa Italia Napoli-Juventus, impone una piccola riflessione. Premessa: siamo favorevoli all’uso della tecnologia il più possibile per migliorare il lavoro, la vita e il mondo in generale. Abbiamo però trovato orrendo il pubblico finto con le bandierine rosse, ma anche quello con le bandiere di Napoli e Juve, distraendoci tra l’altro continuamente dalla visione del match.

Una scelta poco spiegabile, se non appunto quella della sponsorizzazione Coca Cola, considerato che vedere spalti vuoti veri è molto meglio che avere un continuo sventolare di finto pubblico e/o bandierine, con effetti degni del miglior Commodore 64. E poi un conto sono gli effetti ottici, per diminuire la desolazione, un altro quelli sonori a simulare l’entusiasmo. Come le risate preregistrate di certi telefilm di una volta, tipo i Jefferson o Sanford and son.

Tutto questo per dire cosa? Che ora che hanno scoperto il pubblico virtuale (le pubblicità digitali già da tanto circolano sui campi televisivi, anche se magari non si nota) il passo successivo sarà di sostituire anche le partite vere con quelle finte. Del resto se i ragazzini passano ore su Twitch appassionandosi più alle gesta del CR7 avatar rispetto a quello reale manca ancora poco al passo definitivo. Pillola rossa o pillola blu? Non è un discorso moraleggiante-nostalgico, perché nonostante l’età avanzata ci siamo accorti con dispiacere anche noi che il calcio reale sta diventando più noioso di quello finto. E non perché sia peggiorato rispetto a trent’anni fa, anzi, ma perché è cambiato chi lo guarda.

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