I campioni che però perdevano con i vecchi Djokovic, Nadal e Federer

3 Luglio 2019 di Stefano Olivari

L’eliminazione al primo turno di Wimbledon di Thiem, Zverev, Tsitsipas, per talento mettiamo nel gruppo anche Dimitrov pur sceso al numero 49 ATP, contro avversari molto inferiori, a partire da Fabbiano con Tsitsipas, dice una volta di più che il dominio di Federer, Djokovic e Nadal sul tennis degli ultimi 15 anni diventerà fra qualche stagione un grosso problema di immagine.

È un discorso puramente generazionale, perché a interrompere il dominio dei tre grandi (53 Slam in tre) sono stati finora soltanto campioni della stessa generazione, generazione in cui includiamo anche il molto più vecchio (5 anni più di Nadal, 6 più di Djokovic) Federer: Murray, Wawrinka, Cilic, Del Potro. E non parliamo delle terze linee nate più o meno negli stessi anni: Anderson, Isner, Nishikori, Fognini, Monfils

A 26 anni Thiem è stato due volte finalista al Roland Garros, sempre sconfitto da Nadal, ma fuori dalla terra è stato una volta sola in un quarto di finale Slam (la bellissima partita persa con Nadal negli scorsi U.S. Open), a 21 Tsitsipas ha una semifinale agli Australian Open (umiliato da Nadal), a 22 Zverev ha due quarti al Roland Garros, mentre Dimitrov a 28 ha come migliori risultati una semifinale a Wimbledon persa con Djokovic e una in Australia persa con Nadal. Insomma, risultati di primissimo livello che per altri varrebbero già tutta una carriera. Solo al bar li si può deridere.

Il punto è che questi, mettendo nel gruppo altri talenti già emersi come Medvedev, Coric, Shapovalov, Fritz, De Minaur, Kyrgios, Edmund, il giovanissimo Auger Aliassime, e, non per nazionalismo, Berrettini, che è già superiore ad alcuni di quelli citati, cominceranno a vincere Slam quando i tre grandi si ritireranno o non saranno in grado nemmeno di reggersi in piedi (ma siamo sicuri che si ritireranno prima di questo stadio). Nella testa della gente, anche dei veri appassionati, saranno quindi sempre quelli che prendevano legnate da Djokovic, Nadal e Federer stravecchi, senza rispettare il naturale ciclo biologico-tennistico. Il fatto che il McEnroe trentenne perdesse con il Becker ventiduenne nulla toglieva alla grandezza del miglior McEnroe, era soltanto normale che i campioni giovani battessero quelli più anziani. Per questo il tennis maschile al ritiro di questi tre fenomeni subirà uno shock che lo avvicinerà di molto alla tristezza attuale di quello femminile. 
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