Le belle sconfitte di Federer

7 Luglio 2014 di Stefano Olivari

Anche per Roger Federer, uno che ha vinto di tutto e più di tutti, vale il mito della bella sconfitta. Anzi, bellissima. Quella contro Djokovic nella finale di Wimbledon è stata senz’altro la sconfitta che più di tutte, da federeriani, ci ha scaldato il cuore e del resto il suo atteggiamento a fine partita era ben diverso da quello dopo la classica delusione con Nadal o un oro olimpico sfumato. Inutile celebrare il vincitore, dopo un torneo di alti e bassi (bassi per lui) capace di una partita da Djokovic 2011, muro di gomma ma anche padrone di ogni scambio trasmettendo una sensazione di superiorità costante. Solo uno capace di giocare di controbalzo e quindi di pura sensibilità metà dei colpi poteva rimanergli in scia… Proponiamo quindi una classifica delle più grandi sconfitte di Federer, dove grande sta in questo caso anche per dolorosa, riferita solo alle partite che abbiamo visto integralmente (Federer ha citato a volte lo Hewitt 2003 in Coppa Davis, per dire, ma non l’abbiamo messo). Teniamo fuori quella di ieri, perché per intensità emotiva (quarto set da instant classic) e capacità di andare vicino ai propri limiti di campione 33enne è stata unica. E allora andiamo, in ordine crescente di dolorosità, forse più per noi che per lui.

10) Safin, Australian Open 2005 (semifinale) – Federer veniva da un’annata con 3 vittorie su 4 negli Slam, partita giocata a tutto braccio e, come spesso accade, vinta da quello a cui importa meno.

9) Mantilla, Roma 2003 (finale) – Quel tipo di avversario contro il quale il vero Federer non ha perso quasi mai più, essendo battibile solo dai grandi in buona giornata.

8) Nadal, Roland Garros 2011 (finale) – Dato per morto dagli addetti ai lavori, Federer gioca i migliori tre set su terra battuta della sua vita, contro la sua nemesi, prima di crollare nel quarto.

7) Djokovic, US Open 2010 (semifinale) – Un Federer già in calo, ma uno dei quinti set più intensi di sempre e fisso nella memoria il modo in cui Djokovic annulla uno dei due match point.

6) Volandri, Roma 2007 (ottavi) – Il punto più basso del primo Federer, quello allenato da altri (Lundgren prima e Roche poi) prima di autogestirsi e affidarsi di tanto in tanto a consulenti tipo Higueras e Edberg.

5) Soderling, Roland Garros 2010 (quarti) – Fine di un record pazzesco di semifinali consecutive negli Slam (23!!!), a pochi giorni dalla perdita del numero 1 ATP a beneficio di Nadal.

4) Nadal, Miami 2004 (ottavi) – La prima sfida fra i due fenomeni, con Federer già re di Wimbledon e Nadal adolescente.

3) Del Potro, Us Open 2009 (finale) – Una finale pazzesca, buttata via da Federer ma comunque contro il miglior Del Potro di sempre, prima dell’operazione al polso.

2) Murray, Giochi Olimpici di Londra 2012 (finale) – Le lacrime finali dicono che avrebbe scambiato volentieri la medaglia d’oro olimpica (nel 2008 l’aveva vinta, ma in doppio con Wawrinka) con lo Wimbledon vinto un mese prima.

1) Nadal, Wimbledon 2008 (finale) – Perdere la partita più importante della storia del tennis dell’era televisiva (a pari merito con il Borg-McEnroe 1980) fa male.

 

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