Zazzaroni e il moralizzatore

31 Marzo 2009 di Stefano Olivari

In un paese dove la giustizia di fatto non esiste, per motivi procedurali ed anche molto più concreti (organici sottodimensionati, computer antichi e comunque informatizzazione degli archivi ancora agli albori, consulenze esterne assegnate con criteri oscuri), la querela per diffamazione è in pratica una specie di manganello che il ricco di turno agita contro il giornalista sgradito. Raramente porta a risarcimenti, anche perchè quasi sempre è pretestuosa, ma spesso rovina la vita del querelato: che perde giornate o mesi di lavoro per stare dietro a queste vicende, per non parlare dei costi, mentre il querelante spesso fa lavorare in automatico avvocati già a libro paga. L’ultimo episodio di questo filone può essere un buon esempio. Questo il comunicato del Genoa: ”In merito alle dichiarazioni rilasciate giovedi scorso da parte del giornalista Ivan Zazzaroni ad una radio privata e riguardanti un giudizio a dir poco inopportuno sul Presidente della Società, Enrico Preziosi, il Genoa Cfc esprime la propria incredulità per la superficialità e la totale improprietà di riferimenti sostenuti dallo stesso giornalista. Più in particolare, pur registrando il tentativo a 24 ore di distanza da parte dello stesso soggetto di fornire pubbliche scuse, ma non ritenendole né sufficienti, né felici, bensì altrettanto improprie e offensive, il Genoa si riserva di valutare gli estremi di querela per diffamazione dello stesso Zazzaroni, con il dichiarato obiettivo di devolvere in beneficenza l’eventuale riconoscimento risarcitorio ottenuto in sede di giudizio. Il Genoa approfitta della circostanza per ricordare che non saranno tollerati giudizi lesivi della reputazione e del rispetto professionale della proprietà, del management e di alcun proprio tesserato”. Al di là della ovvia considerazione che il giudizio più ‘lesivo’ della reputazione di Preziosi l’hanno dato i tribunali sportivi, vale la pena di soffermarsi su due espressioni, ‘si riserva di valutare gli estremi di querela’ e ‘obiettivo di devolvere in beneficenza’. Tradotte in italiano, la prima significa che non c’è alcuna speranza di vincere la causa e che quindi la querela può essere solo minacciata mentre la seconda la seconda è una formula ridicola usata spesso, come a voler ribadire di essere disinteressati e di volere procedere solo per il bene della giustizia. Ah, la cosa principale: cosa aveva detto di tanto grave Zazzaroni? ””Chiedere consigli su come moralizzare il calcio ad Enrico Preziosi è come chiedere consigli antimafia a Totò Riina“, che se le parole hanno un senso non vuole dire che Preziosi è un mafioso ma solo che non è la persona più indicata per moralizzare il calcio. Del resto è stato squalificato per illecito sportivo (Genoa) e ha patteggiato la condanna penale (bancarotta fraudolenta) per il fallimento del Como: non è colpa di Zazzaroni, il quale è tutto tranne che un nostro amico, se Preziosi si diffama da solo.

stefano@indiscreto.it

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