Vieni anche tu nei Ciampi Boys

27 Settembre 2011 di Andrea Ferrari

di Andrea Ferrari
Ci aspettano ancora quattro anni di sacrifici e finalmente nel 2015, nella peggiore delle ipotesi, il debito pubblico italiano rientrerà nella fatidica soglia del 60% tra Pil e debito sancita dal mitico trattato di Maastricht. In realtà dentro i parametri stabiliti dall’Unione Europea saremmo dovuti rientrarci l’anno scorso, nel 2010, ma purtroppo la crisi economica non ci ha fatto crescere del 4,5% all’anno, ma solo del 3,5%…No, non stiamo delirando, quanto scritto sopra non era scritto sulla carta del gorgonzola del Mago Otelma, ma faceva parte dell’importantissimo documento di 35 cartelle presentato nel ’98 dal Ministro del Tesoro Carlo Azeglio Ciampi e dai suoi “Ciampi boys”.
Anche il giovane Tremonti ha fatto parte di quelli di Franco Reviglio, vuoi vedere che l’appellativo “boys” porta male?  Perché in teoria i boys dovrebbero poi crescere…“Chi non fa non sbaglia”, è la risposta dell’economista quando gli si chiede conto di tutte le previsioni sbagliate. Giusto. Ma qui il margine d’errore è clamoroso se è vero che il Pil italiano dal ’98 in poi è cresciuto annualmente neanche del 2% e che anche il dato del 3,5% (la peggiore delle ipotesi) è comunque degno della locomotiva tedesca degli anni migliori. Ovviamente di tutto ciò nei media mainstream non c’è praticamente traccia e se ne parliamo è anche grazie al lavoro certosino di gente appassionata che di primo mestiere non fa il giornalista. D’altronde di Ciampi si può parlare solo bene e guai a mettere in discussione un ex Presidente della Repubblica (capace anche di non toccare gli oltre 200 milioni spesi annualmente per mantenere tutto il carrozzone del Quirinale) con cotanto curriculum. Un curriculum di cui fa anche parte, quando era Governatore della Banca d’Italia, il bagno di sangue dell’estate ’92 costato 48 miliardi di dollari alle casse dello stato italiano nel demenziale tentativo di “difendere la lira” sfidando Soros &co. (cosa che non fece la lungimirante Bank of England), una tranvata talmente grande da annullare gli effetti della manovra economica varata solo pochi mesi prima. “Fortunatamente” sistemò poi tutto quell’altro genio di Giuliano Amato con i soldi presi nottetempo dai conti correnti degli italiani. Non vivessimo sul Titanic Italia ci faremmo solo una gran risata di fronte ai santi e agli eroi che il popolo italiano si è scelto. Il dramma è che se li merita.

Andrea Ferrari
(25 settembre 2011)

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