Vera impresa

7 Settembre 2009 di Stefano Olivari

Perdere una notte ha sempre un suo perchè, nella peggiore delle ipotesi sono ore di vita guadagnate. Perderla per Pennetta-Zvonareva ha avuto ancora più senso, non solo per le emozioni date dalla partita (sei match point annullati dalla brindisina nel secondo set, un tie break giocato a livelli stellari) e per la qualità vista in campo, ma per il modo in cui la numero 10 del mondo non si è rassegnata ad una bella sconfitta reagendo alle situazioni di difficoltà. In quasi tutta la partita ed anche sui match point la Pennetta ha giocato in maniera aggressiva, comandando gli scambi e confermando in un torneo vero (con tutto il rispetto per Los Angeles e gli altri) la sua estate straordinaria. Contro la miglior Zvonareva, cosa che insieme all’Arthur Ashe pieno da sessione serale accresce il valore dell’impresa. Non è certo la prima italiana che nell’ultimo decennio è entrata nei quarti di una prova dello Slam, la Pennetta (oltre a lei stessa ci sono riuscite Schiavone, Farina e Grande), ma a memoria è la prima a riuscirci non grazie ad un buco nel tabellone sfruttato con bravura ma battendo una top ten. Adesso Serena Williams, vista triturare la Hantuchova: considerando l’ecatombe di favorite un quarto di finale non fortunato, ma esserci arrivati in questo modo vale tantissimo. Federica Pellegrini ha lanciato, con buoni titoli a suo favore per farlo, la discussione sulla più grande sportiva italiana della storia e non vogliamo certo dire che Flavia Pennetta lo sia. Però il tennis è l’unico sport in cui tutti i professionisti del mondo lottano per gli stessi obbiettivi e negli stessi tornei senza disperdersi in mille sottodiscipline o categorie (che si chiamino fioretto, 110 ostacoli, 50 dorso, superwelter, eccetera) e senza protezioni nazionalistiche (il Celtic farà pena in Europa ma in Scozia arriverà sempre almeno secondo, tanto per non fare facili esempi italiani). Essere la numero 10 del mondo nel tennis, e non per votazione giornalistica, significa che nel tuo lavoro solo in 9 sono meglio di te. Ma davvero.

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