Te la diamo noi l’America

10 Gennaio 2009 di Stefano Olivari

Uscendo dai luoghi comuni sul liberismo, usati spesso per randellare la Snai di turno, bisogna dire che per possibilità di gioco l’America dello scommettitore si chiama Europa. Non tutti i giornalisti di settore sanno infatti che nell’America vera è difficilissimo scommettere legalmente sullo sport fuori dagli ippodromi e da pochi stati come il Delaware, l’Oregon e soprattutto il Nevada. Dallo scandalo dei ‘Black Sox’ (gli otto giocatori dei Chicago White Sox che nel 1919 taroccarono le World Series di baseball, facendo vincere i Cincinnati Reds) al caso dell’arbitro Donaghy del 2007 che stava per distruggere la credibilità della NBA, negli Stati Uniti le scommesse sportive sono sempre appartenute ad un mondo più tollerato che legalizzato. E nel calcio la Major League Soccer muove a Las Vegas volumi ridicoli, tanto che spesso si fatica a ‘fare’ la quota o anche solo a trovare un elenco delle partite nelle sale che i casino dedicano allo sport fra un megaschermo e l’altro. Venendo all’attualità, ricordiamo che dopo il primo fine settimana 2009 i 30 euro di capitale sono diventati 41,1. Quindi proseguiamo sulla strada della prudente ricerca delle offerte ‘value’: interessanti oggi il Wolverhampton capolista del Championship a 1,65 sul discreto Preston (staccato comunque di 17 punti) ed il lanciatissimo Liverpool a 1,40 in trasferta a Stoke-on-Trent. La terza giocata da 10 euro va su una partita non sicura, come BolognaChievo di domani, ma dalla quota di sicuro sbagliata: 1,75 la vittoria della squadra di Mihajlovic, che sembra guarita dalla pareggite. La quarta va sul Leixoes, che nel campionato portoghese sta facendo benissimo ed il cui 1,75 sul Setubal è molto generoso. Magari lo giocheranno anche dall’America, dall’Asia senz’altro.
Stefano Olivari
www.indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di oggi)
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