Calcio

Speravo de morì prima, la stroncatura di Cassano

Stefano Olivari 28/03/2021

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Abbiamo visto su Sky la terza e la quarta puntata di Speravo de morì prima al termine di una settimana di stroncature in cui più o meno tutti, buon ultimo Antonio Cassano, si sono lamentati del fatto che la fiction non sia proprio aderente alla realtà. Ma è una fiction, infatti… Da stroncare semmai chi in questi decenni avrebbe dovuto raccontare la realtà ed invece ha proposto su giornali e televisioni uno sciocco santino, un Totti monodimensionale e formato famiglia, poco credibile anche per il più stupido dei tifosi. Forse in una Roma dove hanno passato guai imitatori del Capitano e sue ex fidanzate (vere o presunte) l’ambiente non favorisce la critica.

Delle prime due puntate di Speravo de morì prima ci era piaciuto lo stile alla Sorrentino: non potendo raccontare tutta la verità, e vergognandosi un po’ di appiattirsi sulla verità di Totti contenuta in Un capitano, si è virato sul grottesco. Nella terza e nella quarta al grottesco si è aggiunto un citazionismo a manetta, chiaramente autoironico: fra le altre cose la corsa sulla scalinata inseguito dai tifosi, tipo Rocky, poi De Rossi, Nainggolan e altri che salgono sul tavolo salutandolo come nell’Attimo Fuggente, fino allo sballo assoluto di un Cassano Super-Io come Humprey Bogart in Provaci ancora, Sam.

Cassano esce da Speravo de morì prima peggio di Spalletti, come una specie di ignorante ingrato, una cattiva compagnia per l’ingenuo Totti, e lui l’ha capito benissimo anche se poi ha scherzato sulla somiglianza fra Pietro Castellitto (ci ripetiamo: così avrebbe recitato anche Totti) e Perin. Ma questo è il livello della libertà di espressione: sui media mainstream si possono criticare soltanto Cassano, Spalletti e in generale gente che non ti può fare male. Vi sembra logico che nessuno, e diciamo nessuno, abbia provato a fare un film su Calciopoli, sui vari calcioscommesse, sul doping? Nessuno, niente, a prescindere dalla tesi. E allora almeno cerchiamo di essere divertenti, come in questa fiction.

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