Sfortuna nell’ultimo allenamento

9 Febbraio 2010 di Marco Lombardo

di Marco Lombardo
Il problema di Carrozzieri e solo di Carrozzieri, la differenza con Mutu e lo stile di Zamparini. 
1. Noi grandi ex di solito finiamo per assopirci davanti alla tv, però ieri sera non l’abbiamo fatto. Su Sky infatti andava in onda un’interessante puntata di “E’ (sempre) calciomercato”, trasmissione di per sé gradevole perché ben condotta da Alessandro Bonan e ben portata avanti da Gianluca Di Marzio, uno dei pochi che tratta la materia in modo serio, senza insomma sparare i famosi “idea Messi” che girano quotidianamente. Ieri sera però si parlava anche d’altro, anzi soprattutto: in studio c’erano due calciatori – Jonathan Bachini e Morris Carrozzieri – beccati con il naso nella coca (Bachini due volte) e per questo squalificati. In più, il collegamento con il capo della procura antidoping ha reso interessante il dibattito, che ha avuto solo un momento di calo alla fatidica domanda: “Nel calcio gira molta coca?”. Lì Carrozzieri ha cominciato a balbettare un “ma, io non so, personalmente mi sono ritrovato con questo problema…” che è sembrato un’occasione mancata. Ma è stato un attimo: il capo della procura ha fatto notare infatti che la coca gira e basta, tra vecchi e giovani, tra avvocati, imprenditori, giornalisti e dunque anche tra i calciatori. In definitiva la realtà è evidente: non basta aspettare l’infortunio all’ultimo rigore dell’allenamento del venerdì per scoprirlo. Avanti così, con il giornalismo delle ‘esclusioni per scelta tecnica’. Se non si può scrivere la verità, pena la querela-manganello, almeno evitiamo le bugie.
2. Quello che ha colpito del programma è stata l’assenza del solito pietismo facile e la mancanza di qualsiasi tentativo di giustificazione da parte dei due calciatori. Carrozzieri da tempo va ripetendo di essere stato uno stupido (ed infatti ha perfino rinunciato alle controanalisi); Bachini invece ha solo rilevato che, pur essendo recidivo, trova assurdo solo il fatto di essere stato radiato. In pratica: l’ex di Brescia e Siena non può nemmeno giocare a calcetto. Detto così in effetti il tutto suona un po’ esagerato: noi grandi ex siamo per la linea dura, però la coca – si sa – non serve a molto come dopante perché ha un effetto limitato e poi addirittura, dopo il momento di esaltazione, provoca un calo psicofisico. E’ sbagliato drogarsi, soprattutto se si è sportivi, anzi lo è in genere: ma non è questo il punto. La domanda è: tra la “sciocchezza” di Bachini e quella di Mutu, che invece – involontariamente o meno – si è proprio dopato e per il quale si stanno spendendo calde lacrime perché sia lieve la pena, qual è la differenza?
3. Anche i grandi ex devono dare a Zamparini quel che è di Zamparini: abbiamo appreso da Carrozzieri che il presidente del Palermo non solo non lo ha licenziato, ma anzi lo ha aiutato allungandogli il contratto per un periodo uguale a quello della squalifica. Ovvero: i soldi che il giocatore perde adesso li recupererà in futuro, perché la filosofia del presidente rosanero è quella di star vicino a un suo giocatore in un momento di difficoltà. Grande Zamparini: possiamo proprio dirlo.Quanto durerà?
Marco Lombardo
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