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I dannati del Ground

Stefano Olivari 13/05/2024

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Quinto Slam? Al Foro Italico manca lo spazio per respirare e mai come quest’anno ce ne siamo accorti, visto che sabato siamo stati agli Internazionali d’Italia dopo avere acquistato il biglietto Ground: 53 euro comprensivi di prevendita, circa il doppio dell’anno scorso (effetto Sinner? Ma Sinner non l’avrebbero mai messo lì), che davano diritto a vedere i match sul meraviglioso Pietrangeli e di spostarsi sui campi secondari seguendo l’ispirazione e l’interesse per un particolare tennista. Siamo quindi stati comparse paganti nel giorno in cui è stato stabilito il record assoluto di spettatori nella storia del torneo: 36.671 persone, 28.952 per la sessione diurna e e 7.719 per la sera.

Fra l’altro è già stato battuto il record totale di biglietti venduti in tutto il torneo, stabilito l’anno scorso con 298.537: si è già oltre quota 300.000 e il numero può crescere ancora, anche se l’uscita di scena, o la mai entrata in scena, degli italiani più forti, di Alcaraz, Djokovic, Nadal, eccetera, di sicuro non scatenerà la corsa al biglietto. Domanda: ma se Centrale e Grand Stand sono spesso semivuoti, come è possibile che vengano stabiliti questi record? Semplice: si sono venduti più biglietti ground, quelli per la classe media, e pazienza se si faceva fatica a camminare non diciamo per andare ai campi, ma anche soltanto per girare fra gli stand e per i campetti dove i maestri della FITP davano lezioni introduttive ai bambini.

Situazione affollamento molto peggiorata rispetto agli anni scorsi, che noi tossici possiamo risolvere facendo l’upgrade del biglietto (per l’ultima di Nadal ne valeva la pena) e che poco si presta alla demagogia: il tennis non è un bene di prima necessità e i prezzi dei biglietti (domani, un martedì pomeriggio lavorativo, sul Centrale non si trova niente per meno di 160 euro) sono bene evidenziati. Soprattutto non esiste il mitico ‘prezzo giusto’, perché noi sul Pietrangeli abbiamo fatto un quarto d’ora di coda per vedere Badosa-Shnaider, ma altri, anche senza problemi finanziari, troverebbero eccessivi 20 euro per Sinner-Alcaraz (sono gli stessi che poi li spendono per uno Spritz, prima di vedersi Frosinone-Inter con il pezzotto). Di sicuro il Foro Italico è troppo piccolo per ciò che il torneo è diventato, e piccolissimo per le ambizioni.

Però complessivamente noi, che qui abbiamo visto fra le altre cose anche una finale Arias-Higueras in un Centrale quasi completamente vuoto e in un contesto di abbandono, questa esperienza la consiglieremmo. Si respira una buona aria, come negli sport di successo accade raramente. E qualche coda, anche per andare in bagno, è preferibile al mortorio da parrocchietta. Certo anche i più motivati si accorgono di essere polli da spennare.

stefano@indiscreto.net

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