Sarà l’anno della Ferrari?

18 Marzo 2022 di Stefano Olivari

La stagione 2022 della Formula 1 comincia questo fine settimana in Bahrain, mentre noi stiamo finendo di guardare su Netflix l’ultimo Drive to survive (presto infliggeremo la recensione), con la gara propriamente detta domenica alle 16 su Sky. Delle novità regolamentari abbiamo già parlato ed una parola definitiva è impossibile (di poco fa è stata la decisione sugli specchietti della Mercedes, che in pratica fungono da deviatori di flusso), quindi veniamo subito beceramente al punto: sarà l’anno della Ferrari? Che non vince il Mondiale piloti dal 2007, con Raikkonen, e quello costruttori dal 2008, quando in pista oltre a Raikkonen c’era anche Massa.

I bookmaker hanno già dato una risposta: no. Leclerc ha la terza quota per il Mondiale piloti, 5.50, dopo quelle di Hamilton (2,30) e Verstappen (2,50). È comunque significativo che venga considerato più delle seconde guide di Mercedes e Red Bull: Russell a 6,00 e Perez addirittura a 40. Nonostante nel 2021 il livello sia stato simile a quello del compagno, Sainz è dato a 11,00, stessa quota di Norris su McLaren. Tutto basato sui test più o meno in maschera e su finte fughe di notizie, in attesa che oggi alle 13 si inizi a fare sul serio.

Dal punto di vista mediatico lo schema è sempre lo stesso: visto che i giornalisti italiani sono convinti di rivolgersi ad un pubblico formato al 100% da tifosi acritici della Ferrari il tenore dei servizi è sempre ottimistico. Le cinque vittorie di cui parla Leclerc sono un po’ come le goleade estive di una volta ai maestri di sci sudtirolesi, spunti per parlare bene un po’ di tutti senza crearsi nemici. Poi a risultato acquisito tutti a spiegarti che “Non giochiamo un calcio europeo”. In realtà esistono in proporzione molti più tifosi generici della Formula 1 di quanti ce ne siano della Serie A.

In teoria la semplificazione aerodinamica ed il ritorno dopo 40 anni dell’effetto suolo, uniti ad altre limitazioni (su tutte quella allo sviluppo della Power Unit), dovrebbero non rimescolare le carte ma permettere a chi sta dietro a Red Bull e Mercedes di ridurre un po’ il gap. In teoria. Prima di commentare in base all’ordine d’arrivo ci chiediamo e vi chiediamo: sarà l’anno della Ferrari?

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