Remix d’annata (anzi no)

20 Settembre 2012 di Alvaro Delmo

disco dance anni 80

Sta spopolando nelle classifiche italiane di iTunes una raccolta intitolata Anni ’80 I grandi successi disco dance (All Hits Remixed). Di fatto con 4,99 euro si scaricano 50 versioni di grandi successi in una veste che dovrebbe essere tutta da ballare. Insomma qualcosa di appetitoso anche se noi in realtà non amiamo molto i remix di qualcosa che già funzionava.

Il vero problema è però che quelli contenuti in questa raccolta – che abbiamo ascoltato parzialmente attraverso le anteprime – non sono nemmeno i brani originali ma dei rifacimenti fatti per l’occasione con arrangiamenti sintetici su inevitabili ritmiche per far muovere gamba e braccia, il che rende tutto quanto terribilmente omogeneo.

Le vere chicche sono una versione di Purple Rain con effetti vocali alla ‘Cher’ (per intenderci quelli usati in Believe), una Nothing Compares 2 U completamente accelerata e stravolta, una Enola Gay che manca della profondità dei sintetizzatori dell’epoca e una Moonlight Shadow trasformata in un gingle qualunque. Da evitare anche Wake me up before you go resa ancora più veloce rispetto all’originale e Arthur’s Theme che perde tutta la sua sensibilità e atmosfera. Ed evitiamo di accanirci più di tanto su quanto fatto con Wuthering Heights.

Intendiamoci, la selezione delle canzoni è stata eseguita con grande cura e sono effettivamente 50 ‘must to have’ di quegli anni, compresa la tozziana Gloria offerta nel suo testo americano. E chi vuole spendere poco e avere in mano il materiale sonoro per organizzare una simil festa delle medie invitando gli ex compagni (e compagne) di scuola può anche accontentarsi. Insomma le operazioni di questo tipo hanno comunque un loro perché che non sta a noi criticare.

Non ci piace però che proprio i più giovani si abituino a questo modo di fare musica quando sarebbe auspicabile che formino il proprio ascolto su quelli che sono i capolavori originali anziché finire per avere in mente delle cover. In definitiva, un’occasione per divertirsi ma la dance negli anni ’80 in realtà era ben altra cosa.

Share this article