Rafa all’attacco

25 Luglio 2007 di Stefano Olivari

1. Dopo la finale di Champions League persa col Milan a maggio, Rafa Benitez era stato chiaro. Al Liverpool sarebbero serviti giocatori di qualità, soprattutto in attacco, per poter competere ai massimi livelli, sia in campo internazionale che sul fronte interno. Non si può certo dire che la proprietà non l’abbia accontentato, visto che i Reds hanno fatto forse il colpo più importante di tutta la Premier League, acquistando il giovane Fernando Torres dall’Atletico Madrid per una cifra vicina ai 23 milioni di euro. Un vero e proprio “craque”, un acquisto che può cambiare i valori stessi del campionato e dare quindi la possibilità al Liverpool di tornare ad un successo che in campionato manca ormai dal lontano 1990. Visto che Benitez aveva individuato le maggiori carenze di organico proprio in attacco, al “Nino” si sono aggiunti altri attaccanti. Dal Bayer Leverkusen è stato prelevato l’ucraino Voronin, mentre dall’Ajax è stato acquistato il giovanissimo Babel. Per completare l’organico è stato aggiunto il centrocampista con propensioni offensive Benayoun, l’anno scorso in forza al West Ham, un elemento da tenere assolutamente d’occhio.
2. Ad impedire al Liverpool un ritorno ai vertici nazionali ci sarà sicuramente il Manchester United, che ad oggi aspetta ancora il “colpo Tevez” per partire ancora in pole position. Ad oggi Ferguson ha provveduto agli acquisti dei giovanissimi Anderson e Nani – venendo entrambi dal campionato portoghese Fergie spera di ripetere l’affare Cristiano Ronaldo – ed è riuscito a strappare l’inglese Owen Heargraves al Bayern Monaco. In casa Chelsea l’attenzione sarà tutta rivolta alla scena europea. Abramovich vuole centrare la Champions almeno al quarto tentativo e Mourinho farà bene a concentrarsi sull’obiettivo europeo fin da subito. Sono finiti gli anni delle spese folli e quest’anno a Stamford Bridge sono arrivati solo Sidwell dal Reading e il peruviano Pizarro dal Bayern. Ad oggi le grane principali riguardano Drogba e Shevchenko, ma l’organico dei Blues in ogni caso è di livello eccelso.
3. Diverso invece il clima che si respira a Londra nord dove l’Arsenal, dopo la perdita di Henry, non ha fatto praticamente campagna acquisti se si esclude l’acquisto del brasiliano Eduardo Da Silva, che finora ha ben impressionato nelle file della Dinamo Zagabria. Difficile però ad oggi ipotizzare per i Gunners una stagione da protagonisti. Restando sempre nella zona nord della capitale, all’anonimato sono abituati anche gli acerrimi rivali dei biancorossi di Wenger, cioé il Tottenham Hotspur. Preso Darren Bent dal retrocesso Charlton, gli uomini di Jol devono cercare in primis di dare un minimo di continuità alle loro prestazioni, visto che soprattutto in questo nelle stagioni precedenti sono mancati. Altre novità di rilievo in Premier League si possono trovare sull’altra sponda di Manchester, casa City. Qui, fra proprietari thailandesi di dubbia provenienza che vanno e vengono, è approdato come manager Sven Goran Eriksson. Rimasto in rosa Bernardo Corradi, è arrivato ad affiancarlo un altro attaccante italiano, Rolando Bianchi. I due tra l’altro stanno spopolando nelle amichevoli precampionato in terra scandinava; vedremo se si confermeranno anche all’inizio del campionato, il prossimo 11 agosto.
4. In Championship (il secondo livello) un pronostico è quasi impossibile, visto quanto successo negli ultimi anni, ma Sheffield United insieme a Southampton, Wolverhampton, Preston North End e West Bromwich Albion godono dei favori del pronostico. Le solite facce insomma. Scendendo ancora più giù troviamo una situazione affascinante e triste allo stesso tempo, lo scontro che ci sarà quest’anno in First Division fra Leeds United e Nottingham Forest, soprattutto pensando al passato più o meno recente delle due.
5. Attraversando il Vallo di Adriano e addentrandoci in territorio scozzese, ovvio e scontato che il Celtic sia ancora il grande favorito. Ad un organico già forte – invincibile a questi livelli – è stato aggiunto il centrocampista italiano Massimo Donati, talento mai realmente espresso in Serie A. Rangers e Hearts non sono ancora all’altezza, ma con tutta probabilità saranno ancora loro a giocarsi la piazza d’onore. Da segnalare l’esordio in Premier League del piccolo Gretna – un paese di neanche cinquemila abitanti, famoso soprattutto perché in passato le coppie inglesi scappavano proprio li per sposarsi – che anno dopo anno ha scalato tutte le divisioni minori e nel 2006 è arrivato in finale di Coppa di Scozia, perdendola ai rigori contro gli Hearts. Nella terra di Sant’Andrea , il campionato inizierà già il prossimo 4 agosto, vedremo quanto ci metteranno gli uomini di Strachan a fare il vuoto.
6. Il pubblico calcistico di Galles e Irlanda del Nord avrà gli occhi fissi sul campionato inglese, vista la pochezza del loro tornei e la speranza- soprattutto per i nordirlandesi – sarà rivolta verso qualche exploit delle squadre nazionali. Nell’Eire invece, la stagione è in pieno svolgimento – avendo la Federazione locale adottato il calendario estivo da qualche anno – e dopo 18 giornate sono Drogheda, St Patrick’s Athletic e Shamrock Rovers a giocarsi un titolo che interessa ben poco anche a Dublino e dintorni. Nonostante l’invasione straniera (Inghilterra) e la pochezza tecnica dei tornei (le Irlande , il Galles e parzialmente la Scozia), quello che vogliamo vedere nelle partite di lassù è lo spirito, l’agonismo, la lealtà e la fedeltà, a volte anche troppo cieca da parte dei tifosi: tutte cose che ha fatto innamorare parecchi italiani, al di là di giudizi tecnici spesso opinabili. In questo senso siamo sicuri che anche per quest’anno varrà la pena accendere la televisione al sabato pomeriggio su Sky o prendere un volo low cost in direzione Stansted. Nel nostro piccolo faremo entrambe le cose: arrivederci a fine agosto per altri racconti sul calcio che più ci emoziona…

Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com

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