Raccapricciante

20 Febbraio 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Il ‘raccapriccio’ di Berlusconi per come il Milan si è fatto raggiungere dal Werder Brema, la solita battuta in base ai sondaggi (tipo quella su Zidane da marcare a uomo all’Europeo 2000, che portò alle furbe dimissioni di Zoff), sarebbe stato davvero degno di miglior causa. Magari operazioni come Shevchenko, imposto proprio da lui anche a Galliani e Ancelotti per una volta dalla stessa parte, o Viudez che pur non essendo un bluff (buon dribbling, veloce, almeno da serie B) ha comunque tolto il posto da extracomunitario che sarebbe servito per Thiago Silva: il ragazzo uruguaiano ha comunque anche un altro perchè, il solito. Come solito è lo schema mediatico: le vittorie sono merito del padre nobile che ‘ne capisce di calcio’, come dicono sotto casa (un dogma tipo le battute divertenti dell’Avvocato, Moratti gran signore, Prandelli allenatore del futuro), le non vittorie colpa di Ancelotti che ha la testa al Real Madrid, al Chelsea, alla Roma, eccetera. Oltre che ovviamente di Seedorf: ogni squadra ha il capro espiatorio del tifoso becero, in quella rossonera è lui. La cosa straordinaria è che sui sempre meno letti giornali, per non parlare della sempre meno vista tivù generalista, i grandi commentatori danno per scontato che uno come Ancelotti possa non vedere il gioco nel modo corretto, al contrario di chi ha allenato l’Edilnord. Almeno mettiamoli sullo stesso piano. Almeno.
stefano@indiscreto.it

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