Più indulto per tutti

27 Novembre 2008 di Stefano Olivari

L’indulto permetterà a Luciano Gaucci di fare percorso netto con la carcerazione, per quanto riguarda il crack del Perugia: i tre anni patteggiati ieri sono quindi la solita barzelletta, in un paese dove l’onestà è spesso dannosa per chi la pratica. Il problema è al solito non la delinquenza in se stessa, che c’è anche in Lapponia, ma la percezione pubblica del reato: in molti penseranno che in fondo il residente a Santo Domingo è stato un simpatico furbacchione, che ha messo nel sacco tutti e si è goduto la vita. Insomma, che ha ragione lui. Pazienza se in carcere, sia pure per poco, ci sono andati i due figli (condannati adesso ad un anno e otto mesi) ed il fratello, se il Perugia è fallito nel 2005 con 80 milioni di euro finiti chissà dove, se diversi campionati sono stati falsati dalla presenza di più società (fra cui il Perugia) gestite di fatto dalla stessa banca loro creditrice oltre che datrice di lavoro del presidente Figc dell’epoca Franco Carraro. Tutto finisce quindi in simpatia, con il corollario trash della revoca dell’ordinanza di custodia cautelare per l’ex proprietario di Tony Bin (e di Catania, Viterbese, Sambenedettese, eccetera: addirittura nel 2004 stava per rifondare lui il Napoli…). Sei latitante? E lo Stato ti premia. L’astuto Gaucci ha però, per bocca del suo avvocato, fatto sapere che prima di presentarsi in Italia da uomo libero dovrà sistemare imprecisate ed imprecisabili ‘altre questioni’. Dallo scranno di Mediobanca Geronzi è più potente che mai, mentre Moggi non ha diminuito la sua operatività nel calcio: frasi come ‘L’80% del calcio italiano taroccato’, ‘Per operazioni come Liverani alla Lazio bisognava pagare il 15% alla Gea’ e ‘A rovinarci è stato Geronzi’, andavano bene per le simpatiche serate dominicane, mentre l’Italia che Gaucci ritroverà è simile a quella che ha lasciato.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it

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