Pechino ha riacceso la luce

9 Settembre 2008 di Marco Lombardo

Avendo chiesto a Roger Federer di andare per un po’ al mare dopo la sconfitta nel singolare olimpico anche sulle colonne del Giornale, è giusto mettersi in fila per le doverose scuse. Il successo degli Us Open nasce dall’orgoglio del più Grande e – probabilmente – anche dal quel successo inaspettato in doppio a Pechino che ha riacceso la luce nei suoi occhi. Il Federer visto a New York è stato il vero Federer a tratti, ma non c’è dubbio che – osservati bene in campo – questa volta per Nadal sarebbe stata durissima. Dunque viva Roger, considerando anche che finire una stagione con una semifinale, due finali e una vittoria negli Slam, per qualsiasi altro tennista sarebbe l’anno perfetto. Sampras, ad esempio, quando non vinceva si fermava molto prima.
“Mi sono mancati i 20 giorni decisivi della preparazione”: quando Federer ha detto così tutti hanno pensato a una scusa, in realtà la mononucleosi aveva davvero debilitato il campione rendendolo più fragile. Sportivi normali per un virus del genere perdono un’intera stagione, non lui che adesso si candida a vincere anche le finali del Masters Series. Se non gli fossero mancati quei 20 giorni, forse…
Detto comunque che la finale di Wimbledon con la quale ci eravamo lasciati è girata su un paio di punti e resta la Partita, nessuno può negare a Nadal il fatto di essere davvero l’attuale numero 1. Anche su di lui avevamo sbagliato pronostico, ma i suoi guai fisici di inizio anno sembravano essere un chiaro logorio dovuto al suo tennis così faticoso. Per Rafa invece la stagione è stata super, solo ora dà chiari segni di stanchezza e, nonostante tutto, in America ha fatto il suo miglior risultato di sempre. A questo punto si ripartirà nel 2009, quando Federer ha già detto di volere indietro il suo primo posto in classifica. C’è da scommetterci: sarà bellissimo.
La vera delusione dell’anno, non tanto per i risultati ma per i mancati miglioramenti, è Novak Djokovic: dopo l’Australia lo si vedeva numero 2 davanti a Nadal, ora rischia di essere scavalcato nella considerazione generale anche da Murray. In più le polemiche avute con Roddick hanno fatto scoprire un lato del suo carattere che non è piaciuto ai più. Djokovic è ancora in tempo per rimediare e noi rivogliamo il Novak che faceva le imitazioni.
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it
Fonte: www.settimanasportiva.it

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