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Orgoglio andaluso

Giovanni Capuano 20/10/2011

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di Giovanni Capuano
Chiudete gli occhi e provate a immaginare cosa accadrebbe in Italia se l’Atalanta (o il Chievo) si presentassero all’Olimpico per sfidare la Roma indossando sulla maglietta la scritta ’Padania Libera’ oppure ‘Orgoglio padano’ o giù di lì. Interrogazioni parlamentari, ministri iscritti al dibattito, la sensazione per tutti di una inaccettabile invasione della politica nel campo dello sport. Avete presente il Giro di Padania e la sua scia di incidenti? Ecco, accadrebbe quello e magari anche qualcosa in più.
Adesso aprite gli occhi e sabato sera puntateli sul Camp Nou di Barcellona dove, in occasione del big match del fine settimana di Liga, il Siviglia di presenterà con sulla maglia niente meno che lo slogan ‘Orgoglio andaluso’. Promozione turistica? No, messaggio politico nemmeno troppo velato perché accadrà solo una volta (sabato), nel cuore della Catalogna e a pochi giorni di distanza da polemiche infuocate per le prese di posizione dei vertici dei partiti autonomisti catalani. Cosa è accaduto è nelle cronache dei quotidiani spagnoli: una critica del presidente della Generalitat de Catalunya al dialetto andaluso e al suo accento condita con un sarcasmo che ha ferito il cuore degli andalusi. I quali sono fieri avversari dei catalani da almeno mezzo secolo, da quando il generale Franco, per tentare di piegare i movimenti indipendentisti, costrinse all’esilio migliaia di catalani e li sostituì trapiantando a Barcellona e dintorni immigrati provenienti dalla vicina e povera Andalusia. Come sia finita la Guerra civile spagnola è scritto nei libri di storia. La rivalità che da allora divide catalani e andalusi è, invece, una ferita che ancora non si rimargina. Il Siviglia si presenterà al Camp Nou, nella culla del ‘catalanismo’ con la sua scritta in evidenza sul petto. Una provocazione, nulla più, destinata a consumarsi nell’arco di una notte. Il presidente Del Nido l’ha voluta spiegare così: “Siamo sivigliani in Andalusia, andalusi in Spagna e spagnoli nel resto del mondo”. Tentativo lodevole ma poco riuscito di stemperare le polemiche. E’ fiero della sua scelta e fieri saranno anche i tifosi del Barcellona che lo fischieranno compatti. Il calcio supererà anche questa, ma volete provare a immaginare se Percassi (o Campedelli) volessero imitare un giorno il loro collega spagnolo?

 (20 ottobre 2011, fonte: Calcinfaccia)

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