Occhi gialli

18 Aprile 2009 di Oscar Eleni

di Oscar Eleni

Occhi gialli dei coccodrilli. Farsa e tragicommedia del basket italiano che prende slancio da un romanzo femminista. Deve essere questo lo spunto se a luci spente, dopo la partita di Bologna, prima contro seconda in classifica, evento spento, servito quasi freddo, come direbbero alla Edison, nuovi compagni di strada anche per il basket, dopo essersi impegnati, invece, per illuminare Azzurra, anche se, per il momento, il riflettore acceca chi prega e non chi gioca perché nessuno sa chi giocherà davvero e soprattutto come giocherà: sensazione ricostruita guardando un Recalcati sornione, ma abbastanza tormentato, come del resto chi teme due anni di limbo per la Nazionale, con tutti i guai nella ricerca di risorse. Partita di cartello, quella della Futurstation, nascosta in settimana fra tante altre cose. Un peccato svenderla così. Occhi gialli da coccodrilli il giorno dopo leggendo che i non tesserati urlano davanti alla porta degli arbitri, sarebbe proibito anche ai tesserati, venendo a sapere, per la prima volta, cosa è stato scritto sul referto, riportando parola per parola lo sfogo del Sabatini che sembrava impegnato soltanto a difendere la famiglia Minucci. Scene di moggiana memoria urlano a Bologna, pensando che Siena è davvero imbattibile se esce bene anche non giocando bene, ma chi vince è sempre sospettato di tutto, anche del mancato tagliafuori su Kaukenas che ha dato l’incredibile pareggio, e chi perde ha mille motivi per lamentarsi, per dire che Boykins, come il Ronaldo dei tempi in cui Juventus-Inter faceva piangere sempre Moratti, è stato abbattuto in tempi regolari. Occhi gialli per dire cambieremo tutto per i play off, ma non chiedeteci la ripresa televisiva in ogni partita perché non ci sono i mezzi e questo è molto vero, purtroppo. Torniamo a noi. Dopo questa scossa nel buio, perché il basket ha cercato luce sotto la cupola liberty del palazzo Edison, scoprendo che non servono contratti per essere arruolati con Azzurra, basterà il cuore. Come all’europeo spagnolo? Cercando il caldo crediamo a tutti, a Meneghin che ci promette l’estate del riscatto, approvando quattro mesi di raduno Italia, stipendi garantiti dalle società, sia ricordato anche questo. Per fortuna saranno due le squadre a lavorare: la prima per i Giochi del Mediterraneo, anche se consideriamo l’Universiade più tosta e qualificante sul piano dell’esperienza tecnica, la seconda per l’Europeo nella speranza di battere la Francia. Cercando risposte semplici andiamo dietro il pullman di Cantù che va verso Rieti domandandoci se ci sarà luce per una trasferta dove si decidono tante cose: un posto in alto, persino in Europa, per la NGC peccatrice che fra i sabini doveva andare con piedi scalzi; un posto in serie A per la Solsonica che molti considerano già condannata dai bilanci, anche se nessuno conferma. Occhi gialli per guardare alla quartultima giornata di campionato che per Dalmonte vuol dire prova rasoio perché questi due punti, più quelli dei prossimi due turni in casa con Fortitudo e Pesaro saranno anche determinanti per stare al campo base di quota 32 punti, sesto o settimo posto insieme a Treviso che potrebbe essere una delle grandi beneficiate della squalifica del campo Virtus (se resta la scomunica giocheranno fuori pure la prima di play off che potrebbe essere proprio contro Cantù), ma ha sempre bisogno di vincere almeno una partita che, difficilmente, sarà quella di domani al Forum contro la Milano del filotto d’oro arrivata a 7 e pronta a sparigliare persino con la seconda in classifica.
Oscar Eleni
(per gentile concessione dell’autore)
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