Obbligati sotto casa

27 Dicembre 2008 di Stefano Olivari

L’oligopolio italiano porta alla migrazione di molti scommettitori pesanti, in un quadro legislativo fumoso: se noi residenti in Italia giochiamo con carta di credito presso un bookmaker con sede a Londra siamo nella legalità o no? Giuristi di area Snai vi diranno ovviamente di no, quelli più europeisti saranno per la tesi contraria. La realtà è che per non avere grane molti siti internazionali, tipo Bwin, si sono piegati alle vessazioni del paesello con versioni italiane approvate dall’Aams (i Monopoli di Stato) che offrono quote mediamente peggiori di quelle internazionali della casa madre. Addirittura anche Betfair, il più noto sito di exchange, propone una versione italiana con solo il lato ‘back’ (cioè non si può bancare) e con quote molto più basse. Esempio: ieri il Betfair italiano dava il Manchester United contro lo Stoke City a 1,25, mentre quello ‘vero’, raggiungibile con link anti-oscuramento, aveva i Red Devils a 1,35: il 40% in più di reddito teorico! Ma continuiamo anche in questo fine settimana a farci bastare le quotine nazionali. Eccellente oggi pomeriggio il Dundee United a 1,65 con il Falkirk che ha perso quattro delle ultime cinque partite. Da tenere d’occhio anche l’Heracles che dopo il disastro con il Volendam ultimo si deve riscattare contro un’altra squadra di coda, il De Graafschap: 1,85 la quota. Domani netta la differenza tecnica fra Utrecht e Roda: 1,80 la vittoria della squadra che ha appena esonerato il grande Wim van Hanegem. Anche giocando sotto casa, fra fumo e discorsi degni di ‘Febbre da cavallo’, qualcosa si può vincere.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
(pubblicato sul Giornale di oggi)
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