In the box
Non fermatevi mai
Stefano Olivari 19/12/2007
1. Siamo reduci da un week end di grande calcio in Premier League. Domenica infatti si affrontavano le quattro big del campionato, le uniche quattro squadre che ad oggi sono in grado di competere per il titolo inglese anche se per la verità il Liverpool non vince il campionato dal 1990 e difficilmente questo sarà l’anno buono. Si è cominciato alle 13.30 locali con la partita di Anfield dove i Reds affrontavano il Manchester United. Spettacolo poco, agonismo tanto, un buon Liverpool ed il solito cinico e spietato United. Infatti a decidere è un gol di Tevez al 42′ del primo tempo, una deviazione sottoporta dopo che Giggs dall’angolo aveva appoggiato a Rooney che a sua volta aveva completamente svirgolato il tiro. Si prospetta un’altra settimana difficile per Rafa Benitez (nella foto) e i magnati americani, proprietari del club, ora sembrano veramente stufi di ascoltare i piagnistei del tecnico spagnolo. Dal mercato estivo Benitez ha voluto e ottenuto l’israeliano Benayoun, il giovanissimo e promettentissimo Babel, oltre che la star spagnola Torres. Tutto ciò per essere “solo” quarti in campionato – più o meno la posizione occupata nello stesso periodo la passata stagione – e aver ottenuto una insperata qualificazione agli ottavi di Champions grazie all’impresa della scorsa settimana a Marsiglia.
2. Alle 16 l’altra sfida. All’Emirates si affrontavano la capolista Arsenal ed il rinato Chelsea di Avram Grant. Anche qui partita decisa allo scadere del primo tempo. Angolo di Fabregas, Cech esce completamente a vuoto e l’ex Gallas è prontissimo ad infilare in rete di testa. Qui lasciateci divagare un attimo. Il difensore francese, ex dei Blues come detto, dopo aver visto la palla in rete esulta, anche se abbastanza timidamente, e corre verso il centro del campo attorniato dai compagni. Ecco, noi crediamo che un giocatore che segni alla sua ex squadra abbia tutto il diritto, se non il dovere nei confronti dei suoi attuali compagni di squadra e tifosi di esultare. Che senso ha segnare magari un gol decisivo e fingere rispetto – ma rispetto di che poi, visto che il calciatore che ha appena segnato sta solo facendo il suo dovere e non sta facendo un torto ai suoi ex tifosi – mentre dentro di te si sta scatenando una tempesta di sensazioni? Comunque il gol di Gallas risulterà decisivo e a nulla varranno i tentativi di un buon Shevchenko e quelli di un bravo ma pasticcione Pizarro per raddrizzare il risultato. Il Chelsea scivola così a meno sei dalla vetta occupata dai Gunners e ad oggi è una squadra che rimane francamente indecifrabile. Discreta, se non buona contro le piccole, impacciata e spesso perdente con le grandi.
3. Da ieri, martedì 18 dicembre, è tornata la Carling Cup, la Coppa di Lega per intenderci, anche se il primo quarto di finale si è giocato settimana scorsa e ha visto l’Everton espugnare il Boleyn Ground, tana del West Ham – successo poi ripetuto il sabato in campionato. Si è cominciato con Blackburn-Arsenal (tre a a due ai supplementari per i ragazzi di Wenger, con passaggio in semifinale) e Manchester City-Tottenham (due a zero e qualificazione per gli Spurs). A chiudere, stasera, il big match fra Chelsea e Liverpool. Qualsiasi finale diversa da Chelsea-Arsenal o Chelsea-Liverpool rappresenterà un successo per la manifestazione e riaccenderà un po’ di interesse in chi non tifa per le “Fantastiche Quattro”. Negli ultimi anni infatti, le cosiddette Big Four sembrano diventate ingorde e proprio la Coppa di Lega, una volta competizione che dava gloria a club come Luton e Oxford, oggi sembra tornata ad interessare anche gli squadroni di Manchester, Londra e Liverpool.
4. Per tutti gli appassionati di calcio britannico da sabato prossimo inizierà il periodo più intenso, una tradizione che per fortuna il calcio d’Oltremanica non ha ancora perso e speriamo che anche il prossimo allenatore della Nazionale non chieda che questo massacrante – per i giocatori- tour de force venga abolito. Guardando solo alla Premier si giocherà sabato 22 dicembre, mercoledi 26 – nel classico appuntamento del Boxing Day, il giorno di Santo Stefano da noi – sabato 29, martedì primo gennaio e infine sabato 12 gennaio. In mezzo, sabato 5, Terzo Turno di FA Cup, quello dove entrano in gioco le squadre di Premier League e Championship. Dateci degli antichi, ma noi continuiamo a preferire questo calendario alle tournée nostrane a Dubai, Pechino o La Valletta.
5. Durante il recente Mondiale per club è stato provato l’ennesimo nuovo pallone, questa volta “un pallone intelligente” che, grazie a un microchip interno, è in grado di segnalare tramite un suono se il pallone stesso ha varcato oppure no la linea di porta. Il direttore di gara percepisce il segnale grazie al suo auricolare. Ma non è questo il punto. Come accadrà agli Europei con il pallone Europass, anche per la sfera utilizzata a Yokohama c’è stata la solita diversità di giudizio. I portieri la giudicano troppo leggera (siamo sicuri che per gli attaccanti preferirebbero un bel pallone medico) mentre gli attaccanti (che a loro volta preferirebbero usare magari un Super Tele) l’hanno trovata secca o pesante. Questo rito si ripete ormai dal 1978, quando cioè in Argentina venne per la prima volta introdotto un pallone unico e ufficiale per tutte le gare del Mondiale: quella fu la volta dello splendido Tango. Un pallone nuovo non va bene mai a nessuno, almeno all’inizio della competizione. Alla fine poi per i vincitori diventa l’oggetto più bello di sempre.
Luca Ferrato
ferratoluca@hotmail.com