Niente sarà più come prima

7 Luglio 2008 di Marco Lombardo

Se dovessimo parlare come tifosi da bar si potrebbe dire che la finale di Wimbledon ha chiuso definitivamente l’era Federer, che lo svizzero è uscito sconfitto dalla sfida con Nadal e che – insomma – non è più lui. Invece la parola più giusta l’ha detta lo stesso Federer commentanto il ko al quinto set con un “purtroppo nel tennis non c’è il pareggio…”. E’ vero, la partita perfetta ha dimostrato che nella vita – e quantomeno nel tennis – la prefezione non esiste. Perché capita una volta su un milione che cercare per forza un vincitore sia la cosa più sbagliata.
Detto questo c’è solo da fare un monumento a Nadal, perché è stato lui a issarsi allo stesso livello e forse poco più (ma è questione di dettagli e di cinque anni di meno) del suo grande avversario. Nell’anno in cui molti pensavano al sorpasso di Djokovic come numero due, Rafa ha invece messo la freccia diventando il numero uno, anche se il computer questo non lo dice ancora. E lo ha fatto quasi chiedendo scusa dopo ogni vittoria contro il suo mito e non per piaggeria. Lo ha fatto con una qualità e un’umiltà che fanno di lui un grande campione. Forse il secondo di sempre.
Paradossalmente la sconfitta sull’erba più amata ha tolto pressione e complessi a Federer: fino all’interruzione per pioggia lo svizzero era rimasto a Parigi, dopo ha giocato il suo tennis con colpi clamorosi e momenti di tennis paradiso. Si è forse finalmente convinto che Nadal non è imbattibile e il “ci rivediamo l’anno prossimo” non era una promessa…
Parentesi sulla finale femminile: nonostante tutte le inevitabili allusioni, Venus e Serena hanno giocato un gran bel match, forse una delle migliori finali dai tempi della rivalità tra la Navratilova e la Evert. Putroppo per loro, e la dimostrazione si è avuta sabato, non scalderanno mai più di tanto i cuori degli appassionati e, soprattutto, degli inglesi. Colpa della loro pelle, colpa del loro padre che – nero o bianco non importa – non attira simpatie. Peccato, perché le sorelle si meriterebbero di meglio. Ma nel mondo c’è sempre qualcuno pronto a protestare perché si vogliono cacciare i clandestini delinquenti, invece vedere una finale tutta di colore nel tennis…
Tornando a Nadal-Federer è chiaro a tutti che niente sarà più come prima. Sì, probabilmente Nadal diventerà il numero uno del mondo anche per le classifiche. E sì, sicuramente Federer riuscirà a raggiungere e forse superare Sampras nella classifica degli Slam e rivincerà Wimbledon. E, naturalmente, ci saranno altri Federer-Nadal. Ma quello che abbiamo visto sul campo centrale non ha nulla di che vedere con quello che verrà: il tennis si è fermato lì. Ripartirà comunque, e con lui – dopo le vacanze – ripartirà anche la nostra rubrica. Ma un po’ di malinconia resta.

Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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