Meglio i quattro gatti?

20 Luglio 2009 di Stefano Olivari

Meglio quattro gatti, tipo quelli papali del Tg3 (che però come gli altri Tg nazionali nasconde le seconde file vuote ai convegni degli amici), competenti o migliaia di tifosi che capiscono poco di quello che stanno guardando? E’ l’eterno dilemma italiano degli sport diversi dal calcio e dal ciclismo, dove le migliaia ci sono a prescindere, che ieri ai Mondiali di Roma si è riproposto durante la gara di tuffi femminili dal trampolino (un metro). Ammettiamo di averla seguita per disperazione e capendo ovviamente pochissimo di abbondanze e dintorni, mentre aspettavamo Italia-Uzbekistan di pallanuoto, senza oltretutto cogliere quello che gli inviati dei giornali hanno invece colto: non i fischi ai punteggi dati agli italiani, Tania Cagnotto e Maria Marconi, che si erano sentiti anche a casa, ma quelli antisportivissimi di disturbo durante i tuffi delle cinesi e della Pakhalina. Curioso che i settecento uomini Rai sul posto, fra seconde voci e studi di cazzeggio, non abbiano sottolineato il comportamento di gente che non vede l’ora che arrivi il 23 agosto. Oltre che quello sportivo degli allenatori, Cagnotto e Rinaldi, che chiedevano agli spettatori di non disturbare i tuffi delle avversarie. Il solito discorso: se l’ambizione è uscire dalla parrocchietta allora bisogna confrontarsi con i beceri. Da qui la ola a Wimbledon e cose del genere, che si possono commentare in vario modo ma non nascondere sotto il tappeto.

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