Medvedev per la Russia

1 Marzo 2022 di Stefano Olivari

Daniil Medvedev è diventato numero 1 del mondo, dopo due anni in cui la posizione più ambita della classifica ATP era stata occupata da Novak Djokovic. Un russo che sorpassa un No-Vax, il giornalista collettivo non sa davvero quale posizione tenere, ci manca solo che il numero 3 del mondo sia negazionista del cambiamento climatico o contro l’ideologia gender: e Zverev potrebbe essere entrambe le cose. Ma rimanendo nel tennis e sperando che a nessuno venga in mente di escluderlo dal circuito (ma è colpevole della guerra in Ucraina quanto i giocatori del CSKA o dello Zenit), cosa significa Medvedev numero 1?

Significa che dal 2 febbraio 2004, cioè da quando Federer superò Andy Roddick, Medvedev è stato il primo ad inserirsi nel dominio dei Fab Four, che poi saranno ricordati come Fab Three visto che Murray alla fine ha vinto quanto Wawrinka: negli ultimi 18 anni numero 1 sono stati appunto Federer, Nadal, Federer, Nadal, Djokovic, Federer, Djokovic, Nadal, Djokovic, Murray, Nadal, Federer, Nadal, Federer, Nadal, Federer, Nadal, Djokovic, Nadal e Djokovic.

In altre parole i tre monumenti del tennis moderno sono stati capaci di arrivare al numero 1 del ranking per più volte: 8 Nadal (209 settimane totali), 6 Federer (310) e 5 Djokovic (361). Questo per dire quante volte siano stati dati prematuramente in declino, quando invece il problema era soltanto la presenza di due avversari di livello assurdo. A proposito: Djokovic è tutt’altro che morto, visto che l’allentamento delle restrizioni anti-Covid (malattia sconfitta da Putin, più che dal professor Galli, per la serie ‘Guerra, igiene del mondo’) lo rimetterà in pista, e Nadal, adesso numero 4, è in pieno inseguimento e ha appena strabattuto Medvedev nella semifinale di Acapulco, dopo averlo fatto nella finale degli Australian Open.

Carriere infinite, non paragonabili a quelle di certi penosi vecchi negli sport di squadra, perché nel tennis ed in generale negli sport individuali il nome conta zero. Non è che a quarant’anni possono farti un contratto per vendere magliette o perché motivi lo spogliatoio, nel tennis devi battere chi ti sta dietro e tenerlo dietro. Per questo l’era Federer-Nadal-Djokovic va molto oltre la retorica celebrativa, a seconda del risorto del momento (anche se pensiamo che per lo svizzero sia davvero finita), diventando qualcosa di unico nella storia dello sport. Murray e Wawrinka, ma anche Berdych, Ferrer, Safin, Tsonga, Del Potro, Cilic, Gasquet, Raonic, Dimitrov e Thiem con un’altra data di nascita avrebbero vinto molto di più, discorso che vale anche per Tsitsipas, Zverev e lo stesso Medvedev, che però hanno l’età per poter rimediare.

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