Calcio
Manca solo la firma
di Stefano Olivari
Pubblicato il 2009-05-21
La grande notizia va scritta in testa: a fine stagione esistono scommesse calcistiche più sicure di quelle su certe partite italiane. Non a caso sono proposte da pochi bookmaker, quasi tutti inglesi, e trovano difficoltà a creare volumi anche sugli exchange (i siti dove si può essere sia giocatore che banco). Si parla dei famigerati ‘soccer specials’, croce e delizia di chi pensa di conoscere il calciomercato meglio dei suoi stessi protagonisti. La considerazione che supera tutte le altre è che gli attori delle trattative ed i personaggi a loro collegati godono di un vantaggio immenso sul resto del mondo, quindi per il banco il rischio di saltare è altissimo. Quindi molto spesso il gioco viene chiuso in anticipo, appena si notano anomalie nei volumi delle giocate.
Il fatto che in Inghilterra siano state chiuse le puntate sul passaggio di Kakà al Real Madrid non significa necessariamente che qualcuno sia entrato in possesso del contratto firmato dalla società spagnola, dal brasiliano e dal Milan, ma che la massa dei giocatori ed alcuni ‘insider’ forti hanno riversato su questo scenario così tanto denaro da rendere improponibile anche un allibraggio estremo, cioè Kakà al Real dato a 1,01. Quando c’è una certezza qualsiasi quota diventa infatti appetibile. Fatti 100 gli ipotetici milioni di euro buttati su questo mercato, più di 99 milioni sono stati messi su Kakà-Real con il pay-out (la vincita netta) impossibile da bilanciare con il gioco sulle altre chance (Kakà-Chelsea, Kakà-Barcellona, addirittura Kakà-Milan, eccetera).
Una situazione in cui l’allibraggio sta funzionando è la presidenza del Real Madrid, con il gran ritorno di Florentino Perez dato a 1,03. Significa che almeno il 3% degli scommettitori (100 diviso 1,03 fa infatti 97) crede che possa andare in maniera differente: qualcuno dei grigi rivali che rimonta nei sondaggi, Perez che cade dalle scale e cose del genere. Stesso discorso per Rafa Benitez, 1,01 la sua permanenza al Liverpool, o Wenger ancora all’Arsenal a 1,12. Entriamo in valori più consueti con Cristiano Ronaldo al Real Madrid (a questo punto insieme a Kakà), dato a 2,50 (cioè il 40% di probabilità di andarci): qualsiasi cosa i Glazer scelgano, un loro amico avvertito in anticipo potrebbe fare soldi veri, avendo l’intelligenza di distribuire le puntate su vari bookmaker.
Chi conosce i segreti di casa Milan potrebbe arricchirsi grazie al Chelsea. Ancelotti sulla panchina 2009-2010 di Abramovich viene offerto a 1,44 (quasi il 70%…), Rijkaard a 8,40, Van Basten a…150! Sono soprattutto le quote-esca a rendere possibile il gioco: una massa di allenatori famosi, senza alcuna speranza di guidare i Blues ma utilissimi per il bilancio del bookmaker. Fra gli altri Mancini a 26, Mourinho a 60, Eriksson a 75, Ranieri a 130, Spalletti a 140, Lippi a 370, Capello a 570, addirittura Trapattoni a 750. Senza stare a sottilizzare su contratti firmati e soddisfazione personale: basta che tutti insieme raccolgano più del 30% del volume, evitando così al banco di soffrire per Ancelotti.
Stesso ragionamento per il futuro di Ibrahimovic. Le quote offerte dai bookmaker non sono la realtà, ma solo un indicatore: rappresentano quello che il mercato pensa, non ciò che accadrà di sicuro. Ibrahimovic, si diceva: facendo la media fra operatori di natura diversa, la sua permanenza all’Inter è pagata a 2,10. Nonostante il contratto, il mercato pensa quindi che lo svedese abbia meno del 50% di possibilità di rimanere in nerazzurro. L’immancabile Real vale 4,50, mentre più probabile è il Barcellona dato a 2,80. In un mondo dominato dall’insider trading chi ha le informazioni parte avvantaggiato, ma al bookmaker non interessa: basta che ci sia una massa di giocatori ‘creativi’ che faccia tornare i conti. Questo vale fino all’1,01, alla sospensione delle puntate significa che c’è la firma o che il mondo dei bene informati ha preso un abbaglio clamoroso. Non stiamo parlando di un rigore dubbio o di un pallone schizza sul palo invece che in fondo alla rete, ma di contratti. Quelli informati davvero bene non sbagliano quindi mai. (pubblicato sul Giornale di ieri)
Il fatto che in Inghilterra siano state chiuse le puntate sul passaggio di Kakà al Real Madrid non significa necessariamente che qualcuno sia entrato in possesso del contratto firmato dalla società spagnola, dal brasiliano e dal Milan, ma che la massa dei giocatori ed alcuni ‘insider’ forti hanno riversato su questo scenario così tanto denaro da rendere improponibile anche un allibraggio estremo, cioè Kakà al Real dato a 1,01. Quando c’è una certezza qualsiasi quota diventa infatti appetibile. Fatti 100 gli ipotetici milioni di euro buttati su questo mercato, più di 99 milioni sono stati messi su Kakà-Real con il pay-out (la vincita netta) impossibile da bilanciare con il gioco sulle altre chance (Kakà-Chelsea, Kakà-Barcellona, addirittura Kakà-Milan, eccetera).
Una situazione in cui l’allibraggio sta funzionando è la presidenza del Real Madrid, con il gran ritorno di Florentino Perez dato a 1,03. Significa che almeno il 3% degli scommettitori (100 diviso 1,03 fa infatti 97) crede che possa andare in maniera differente: qualcuno dei grigi rivali che rimonta nei sondaggi, Perez che cade dalle scale e cose del genere. Stesso discorso per Rafa Benitez, 1,01 la sua permanenza al Liverpool, o Wenger ancora all’Arsenal a 1,12. Entriamo in valori più consueti con Cristiano Ronaldo al Real Madrid (a questo punto insieme a Kakà), dato a 2,50 (cioè il 40% di probabilità di andarci): qualsiasi cosa i Glazer scelgano, un loro amico avvertito in anticipo potrebbe fare soldi veri, avendo l’intelligenza di distribuire le puntate su vari bookmaker.
Chi conosce i segreti di casa Milan potrebbe arricchirsi grazie al Chelsea. Ancelotti sulla panchina 2009-2010 di Abramovich viene offerto a 1,44 (quasi il 70%…), Rijkaard a 8,40, Van Basten a…150! Sono soprattutto le quote-esca a rendere possibile il gioco: una massa di allenatori famosi, senza alcuna speranza di guidare i Blues ma utilissimi per il bilancio del bookmaker. Fra gli altri Mancini a 26, Mourinho a 60, Eriksson a 75, Ranieri a 130, Spalletti a 140, Lippi a 370, Capello a 570, addirittura Trapattoni a 750. Senza stare a sottilizzare su contratti firmati e soddisfazione personale: basta che tutti insieme raccolgano più del 30% del volume, evitando così al banco di soffrire per Ancelotti.
Stesso ragionamento per il futuro di Ibrahimovic. Le quote offerte dai bookmaker non sono la realtà, ma solo un indicatore: rappresentano quello che il mercato pensa, non ciò che accadrà di sicuro. Ibrahimovic, si diceva: facendo la media fra operatori di natura diversa, la sua permanenza all’Inter è pagata a 2,10. Nonostante il contratto, il mercato pensa quindi che lo svedese abbia meno del 50% di possibilità di rimanere in nerazzurro. L’immancabile Real vale 4,50, mentre più probabile è il Barcellona dato a 2,80. In un mondo dominato dall’insider trading chi ha le informazioni parte avvantaggiato, ma al bookmaker non interessa: basta che ci sia una massa di giocatori ‘creativi’ che faccia tornare i conti. Questo vale fino all’1,01, alla sospensione delle puntate significa che c’è la firma o che il mondo dei bene informati ha preso un abbaglio clamoroso. Non stiamo parlando di un rigore dubbio o di un pallone schizza sul palo invece che in fondo alla rete, ma di contratti. Quelli informati davvero bene non sbagliano quindi mai. (pubblicato sul Giornale di ieri)