Mai fatta una malattia

26 Gennaio 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

”Degli errori arbitrali non abbiamo mai fatto una malattia”. Attacco dell’editoriale di prima pagina non dell’Herald Tribune, ma di Tuttosport di ieri a firma Paolo De Paola. Finalmente una battaglia per l’etica sportiva? No, semplicemente un fallo da rigore di Mellberg su Jovetic ed un gol ingiustamente annullato a Gilardino in Juve-Fiorentina. Errori normali che non meritano tanti commenti, a meno di pensare che Collina sia corrotto (allora bisogna avere le palle di scriverlo) e non dipendente dal livello medio degli arbitri a sua disposizione. Ma il target di Tuttosport è fondamentalmente lo juventino, in attesa che MoggiFoschi rifondi il Toro. Altra musica sulla Nazione, o per meglio dire sul QS, dove Xavier Jacobelli chiede la cacciata di Collina ricordando come la Fiorentina sia stata penalizzata da ’10 errori macroscopici’ e che ci sia un accanimento contro i Della Valle: non conserviamo gli arretrati, magari per la furbata di Palermo di Gilardino il QS avrà scritto un articolo di segno opposto. L’attacco dell’editoriale della Marrone ci ha colpito perché Tuttosport oltre che di calciomercato parla solo di errori arbitrali a favore delle concorrenti della Juventus, Inter ovviamente in testa. Che sui ‘suoi’ giornali ovviamente vince senza rubare nulla: secondo voi Corriere e Gazzetta hanno parlato giovedì di qualificazione alle semifinali di Coppa Italia dovuta ad un gol in fuorigioco? Sì, ma solo per i lettori muniti di microscopio. Per non parlare del tono generale, con l’allenatore di turno catalizzatore di tutte le antipatie e Moratti che gioca a fare il padre nobile. Sorvolando sull’universo Milan, dove i discorsi sono piuttosto scontati (un dipendente che parla male del padrone non può esistere: non vedrete mai Berlusconi attaccato sul Giornale, così come Montezemolo sulla Stampa), rimaniamo ammirati anche dalla stampa romana: con il Corriere dello Sport costretto a parlare del fuorigioco di Mexes solo perchè l’errore ha danneggiato il Napoli (legge del bacino d’utenza) ed altri fogli oltre i confini della decenza: in alcuni casi aspiranti mantenuti di Stato grazie al solito trucchetto. Cosa vogliamo dire? Che il ‘fatta salva la buona fede degli arbitri’ è una formula idiota, viste anche le esperienze del recente passato, ma anche che discutere dei singoli errori è un’idiozia: il Celi di ieri sera è stato crocifisso sia dall’Inter che dalla Sampdoria. La questione diventa interessante solo quando c’è un disegno. Collina è l’uomo del Milan, come si sente dire da vari addetti ai lavori (quasi tutti screditati) da metà estate? Collina è l’uomo dell’Inter, come di fatto insinuano i media che non hanno base a Milano? Collina è l’uomo dei poteri forti, che blandisce le piccole, ‘killera’ le medie e lavora per le quattro grandi in Champions per l’eternità, come qualche plurisqualificato dirigente ovviamente delle medie va dicendo da mesi? Se c’è il disegno bisogna scriverlo, se non c’è bisogna chiedere scusa all’intelligenza dei lettori. Ammesso che ci sia, perché per noi (avvertenza: siamo di parte, facendo parte della seconda categoria) il cliente è molto peggio della prostituta.
stefano@indiscreto.it
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