Licenziamento alla Facebook

9 Novembre 2022 di Stefano Olivari

Facebook ha appena licenziato 11.000 dipendenti: lo scenario rivelato dal Wall Street Journal qualche giorno fa era più che realistico ed in fondo le proporzioni riflettono quanto sta accadendo in altri colossi tech. Essendo 87.000 circa i dipendenti di Meta, come dallo scorso dicembre si chiama l’azienda in omaggio alla scellerata operazione Metaverso (e Zuckerberg non ha nemmeno un Paratici al quale dare le colpe, con pseudoappunti sulla sue presunte malefatte), parliamo del 12,6% delle persone lasciate a casa, con quattro mesi di stipendio più due settimane per anno lavorato.

Un altro dato interessante è che degli 87.000 (fino alla settimana scorsa) di Meta-Facebook circa la metà (42.000) è stata assunta negli ultimi tre anni, fondamentalmente per il boom determinato dal Covid, con mezzo mondo rintanato in casa o comunque isolato, comunicando via web stupidaggini a ciclo continuo. Insomma, pur avendo perso nel 2022 il 70% del suo valore ed avendo sacrificato 15 miliardi di dollari sull’altare del metaverso, Meta ha molti più dipendenti di quanti ne avesse nel 2019. Nessuna tragedia: il mondo Facebook (quindi anche Instagram e WhatsApp) con i suoi 2 miliardi di utenti attivi se la passa meglio del salumiere che si vede aprire davanti un Esselunga.

Ed ecco cosa volevamo dire: al di là del discorso sopravvivenza (il sussidio di disoccupazione c’è anche negli Stati Uniti, con modalità diverse fra stati ed un controllo effettivo su chi chi sta cercando lavoro e chi no), quanti di noi sono veramente indispensabili? Siamo convinti che la quasi totalità delle persone, noi compresi, se ci fosse o non ci fosse sarebbe la stessa cosa. Cambierebbe qualcosa forse per le persone che ci sono vicine o dipendono da noi, ma il resto del mondo e a maggior ragione la nostra vecchia azienda andranno avanti lo stesso. Per questo siamo sempre dalla parte del calciatore che fa i suoi interessi, contro il popolo bue che gli grida ‘mercenario’.

stefano@indiscreto.net

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