Le migliori canzoni di Anna Oxa

Raccontiamo alcuni dei grandi successi di un'artista che ha spesso saputo rinnovarsi, dal 1978 ad oggi...

30 Aprile 2021 di Indiscreto

In settimana Anna Oxa ha compiuto 60 anni, una buona occasione per discutere delle sue canzoni con i lettori di Indiscreto, sempre ben preparati sui personaggi storici della musica italiana. Nel caso della Oxa si parla di una lunghissima carriera iniziata subito con il botto nel 1978 e proseguita negli anni, in un lungo percorso artistico, viaggiando tra pop d’autore e sperimentazioni. 

Qui di seguito vi riportiamo in ordine sparso le 20 canzoni da ricordare di Anna Oxa a giudizio della redazione, tante portate in gara a Sanremo con esibizioni sempre diverse, alcune vere e proprie hit e altre rimaste più nascoste nei suoi album. Tutte però hanno superato bene la prova del tempo, al di là dei gusti di ciascuno, con vari stili legati ad autori e produttori molti diversi tra loro nelle varie fasi della sua attività discografica. Perché 20? Volevamo in origine puntare sul classico 10, ma la carriera della Oxa è clamorosa ed è stata dura rinunciare a metterne 30. 

Un’emozione da poco – È l’esordio di una giovanissima Anna Oxa, con una canzone (e interpretazione) che fa subito la storia. Scritta da Ivano Fossati e Guido Guglielminetti, conquista pubblico e critica. Il look è curato da Ivan Cattaneo, in tanti parlano di punk, ma già all’epoca in realtà sembra avere un suo stile ben definito senza seguire particolari mode. E lo si vedrà negli anni a seguire.

Processo a me stessa – Compiamo un salto fino al 2006 e troviamo una Anna Oxa che spiazza tutti presentando a Sanremo Processo a me stessa, un’opera firmata anche insieme a Pasquale Panella, recitata cantando, complicata al primo ascolto, ma che cresce alla distanza. Lontanissima dalle sue passate incursioni e da tutto ciò che si definisce orecchiabile, non riscontrò il favore delle giurie. Troppo avanti?

Fammi ridere un po’ – E veniamo a una canzone tipicamente degli anni Ottanta. Firmata dalla magica accoppiata Oscar Avogadro-Mario Lavezzi, Fammi ridere un po’ non troverà molto spazio nel repertorio live di Anna Oxa, restando però ben impressa nella nostra memoria, compresa la sua esibizione a Premiatissima, con gli sfondi elettronici su chroma key. Partenza lenta e ritornello scatenato, come piaceva (e piace) a noi ricordare il 1982.

Io no – Nel 1982 Anna Oxa torna dopo quattro anni a Sanremo. Abbandonato il look degli inizi, conferma ancora una volta la qualità della sua proposta artistica. Firmata sempre da Avogadro-Lavezzi, Io no è un piccolo concentrato della migliore musica leggera. Lunga introduzione, basso, chitarra, batteria, tastiere, crescendo, urlo finale liberatorio.

A lei – Cosa c’è di male nell’indossare una tuta aderente su un palco? Eppure nel 1985 si discusse molto del look di Anna Oxa mentre proponeva una canzone firmata per il testo da Roberto Vecchioni, come tutto il suo nuovo album, e per la musica da Mauro Paoluzzi. Sound sintetico, voce piena, vero inno di metà decennio. Cosa volere di più?

È tutto un attimo – La musica di Umberto Smaila per un altro simbolo del repertorio di Anna Oxa in una esibizione da pura ‘game changer’. È tutto un attimo parte bassa e via via sale verso l’alto oltre le vette. Ancora una volta evita di portare in gara un brano banale, di culto oltre alla mise nera la risalita sulle scale mentre risuona l’assolo finale di chitarra.

Donna con te – Nel 1990 Anna Oxa non doveva partecipare a Sanremo ma subentrò in corsa a Patty Pravo che decise di non interpretare Donna con te. Tanto di guadagnato visto che la canzone, una delle cose migliori di quella edizione, affidata alle sue corde vocali diventa un classico, e non solo del suo repertorio.

Chissà – Contenuta nell’album Senza pietà, titolo dal brano con cui vince il Festival di Sanremo del 1999, quando viene presentata dall’astronauta Buzz Aldrin. La ballad di cui parliamo, firmata da Kaballà per il testo con la musica di Fio Zanotti e Gianni Belleno, si dimostra perfetta per valorizzare le capacità di interprete della Oxa.

Toledo – Per l’estate del 1981 Anna Oxa lancia un singolo scritto da Amedeo Minghi e Marco Luberti. Un rock con chitarre in primo piano interpretato con voce ancora graffiante, poco ricordato ma da riprendere al volo se possibile nella versione del 45 giri originale.

Ti lascerò – Clamoroso duetto con Fausto Leali quello che porta Anna Oxa a vincere il suo primo Sanremo nel 1989. Firmato a più mani (Franco Fasano, Fausto Leali, Franco Ciani, Fabrizio Berlincioni e Sergio Bardotti) sbaraglia facilmente la concorrenza. Parte Leali fino al lancio della Oxa che entra dopo un minuto e mezzo, alzando le ottave. Un classico.

Haiku – Altro brano questa volta in Proxima, disco del 2010 con cui Anna Oxa propone nuove sperimentazioni artistiche, raccogliendo ottima critica e mettendo insieme tanta elettronica, suoni e inserti, e un uso della voce su più livelli. La traccia che citiamo è quella che ci prese fin da subito ma tutto l’album necessita di un doveroso ascolto segnando anche il ritorno della collaborazione con Ivano Fossati in Tutto l’amore intorno.

Tutti i brividi del mondo – Probabilmente il suo maggiore successo discografico, costruito insieme ai New Trolls, Tutti i brividi del mondo rappresenta un ennesimo cambio di marcia di Anna Oxa, certamente oltre il pop, un brano (ma tutto l’omonimo album è sullo stesso piano) dove usa per buona parte la voce in modo più contenuto rispetto al passato, lei sempre capace di vette altissime.

Quando nasce un amore – È uno dei brani simbolo di Anna Oxa. Saliscendi vocali continui, diviso in due parti con la seconda che esplode sulla melodia di un autore da super hit come Piero Cassano. “È l’universo che si svela, quante parole in una sola”. Siamo nel 1988 e a noi sembra passato un secolo. E forse è così.

Non scendo – Altro grande pezzo firmato Avogadro-Lavezzi, un mezzo reggae con innesti funky, Non scendo prosegue il discorso già avviato da un paio d’anni, in termini di suoni. L’esibizione a Sanremo resta anch’essa ben stampata nella memoria. La Oxa dei nostri sogni, dei nostri anni migliori, il 1984.

Eclissi Totale – Festivalbar del 1984 e ancora ottimo singolo per Anna Oxa. Estratto dall’album La mia corsa (title track scritta da Aldo Tagliapietra delle Orme), risuonava nei juke box delle nostre vacanze. Forse inutile citarne gli autori (Avogadro-Lavezzi, guarda caso…) ma utilissimo il suo riascolto. 

Senza di me – Cover di What about me dei Moving Pictures, Senza di me è da molti associata a una celebre scena di Vacanze di Natale. Grande interpretazione, singolo inserito in Per sognare, per cantare, per ballare da cui citare anche l’ottima Hi-Fi. Un grande periodo, per lei e per noi.

Matto – Decisamente un ottimo pezzo, scritto da Ivano Fossati, a quell’epoca (siamo nel 1980) in grandissima forma (da non dimenticare poco tempo dopo l’incredibile Traslocando per Loredana Berté), e Anna Oxa sembra trovarsi perfettamente a proprio agio tra le sue invenzioni dialettiche e sonore.

Mezzo angolo di cielo – Formazione di musicisti internazionali – a cominciare da Steve Ferrone al basso – per l’album Di questa vita del 1992 aperto proprio da Mezzo angolo di cielo, un disco in cui Anna Oxa si cimenta con temi sociali che vede nella title track una riflessione esistenziale sul senso e la ricerca di chi ci guarda dall’alto. Simbolico il video ambientato in un teatrino di marionette…

Francesca con i miei fiori – Una storia, quella scritta da Roberto Vecchioni, che racconta in modo non banale un rapporto guastato dal tradimento, su una poderosa traccia di Mauro Paoluzzi. A sensazione, una delle canzoni più amate dai fan della Oxa al di là dei suoi grandi classici. Proposta anche diverse volte dal vivo, di culto una sua esibizione a Fantastico del 1985.

Pagliaccio Azzurro – Chiudiamo con un altro brano fondamentale per i suoi inizi. Cover di Till it shines di Bob Seger, resa più italiana compreso l’ingresso dei mandolini ma anche un bel finale in chitarra elettrica, affrontata da Anna Oxa in modo energico sulle parole di Paolo Amerigo Cassella.


Share this article
TAGS