Basket

L’anno del Bilan

Oscar Eleni 12/05/2025

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Oscar Eleni fra i randagi di Gianluca Basile sognando la spiaggia di Cleopatra e una cavalcata sulla tartaruga con il carapace a forma di cuore per poter vedere e capire tutto di BASKET ZONE ringraziando i bravissimi “nani”  della CICCHINÈ e di Andrea MENEGHIN, più divertente, vero, simpatico, sul palco che nelle dirette. Sogni fra gli ulivi di un grande campione del basket italiano, di un uomo che vorresti sempre come amico, incubi sulla sabbia fine dove Antonio amava la regina d’Egitto. Confusione, seguendo il pensiero di Mengoni, cantautore sublime, uno che, giustamente, come dovremmo fare tutti, teme più il presente del passato, nella speranza che davvero il nuovo Papa sia un Leone  in sintonia con FRANCESCO. Viaggio nel cielo degli ipocriti da Kiev a Gaza, dal Sud Sudan alla frontiera fra Pakistan e India, stracciando i messaggi fasulli che arrivano dal mondo, diffidando dei mentalisti al tavolo, pur sodalidarizzando quando il finto buonismo li tratta male.

Diffidenza che non ci spinge a rubare tutti i giornali dell’edicola  come è capitato alla pasionaria che aveva tentato di  riportare il “quotidiano” nelle strade del suo borgo antico, ma ci consiglia di non credere a quasi niente. Nella politica come nello sport. Sapendo che chi governa in nome del popolo italiano consiglia addirittura di non andare a votare nei prossimi referendum. Ha davvero ragione MENGONI, e forse è  per questo che si siamo ribellati quando tentavano di cucinare Simone INZAGHI tenendoci alla larga  dai lenzuoli stampati mentre dimenticavano magari la nostra primatista dell’ora in bici e adesso non entriamo nel coro di chi pensa davvero che questa Inter sia più forte del Paris Saint-Germain, anche se ha battuto il Barcellona che era davvero più forte e lo sa Ancelotti mentre fa le valige per lasciare la casa del Real in lutto per calcio e basket.

Certo che è stata un’impresa  battere YAMAL e i toreri di FLICK, viva Bergomi che ha pianto in diretta, speriamo che debba piangere anche per la sua Olimpia adesso che non parte nelle prime file nel basket dove la Virtus si è tenuta il primo posto in classifica scoprendo, però, che TRAPANI e REPESA saranno in battaglia fino alla fine e in quel supplementare IVANOVIC  ha dovuto anche fare i conti con infortuni che potrebbero diventare ostacolo già all’esordio contro Venezia.

Per MESSINA tempo di riflessioni nell’amarezza anche se il vate BIANCHINI lo consola ricordando che uno dei suoi scudetti, quello con PESARO, arrivò proprio partendo dal quinto posto in classifica. Vediamo cosa ne pensa TRENTO che in stagione ha portato infiniti lutti nella casa degli achei di re Giorgio, soprattutto dopo aver scoperto che per le partite in casa, la tre e la quattro nei quarti di finale, il FORUM è già affittato per due concerti da quasi tutto esaurito. Poi a TRENTO sono strani: se vinci lo scudetto ti congedano come hanno fatto già due volte nella pallavolo e il GALBIATI è già stato liberato per cercare gloria altrove dopo i miracoli di quest’anno.

Pronosticare senza  pensare troppo, aspettando di avere il tempo per leggere meglio il libro di SPALLETTI, nella speranza che i calli sulle sue mani accarezzino qualche bella gioia della futura NAZIONALE di calcio che prende un aperitivo in sala conferenze  con il telefonino come protesi per l’anima e i garretti. Sui playoff del basket  la grande novità di avere un probabile scontro fra Bologna e Milano in semifinale, una cosa che non avveniva da anni. La Milano al quinto posto, poi, non la si trovava dai tempi delle rivoluzioni fasulle, quando ARMANI era ancora soltanto sponsor.

Prima di passare alle pagelle  diamo il voto non più richiesto sui migliori della stagione. Per l’allenatore  REPESA combatte con GALBIATI e POETA. Sul miglior giocatore giusto restare incantati da BILAN, anche se il CLYBURN dello spareggio per il primo posto con TRAPANI è stato davvero micidiale e spaventa la notizia che in SPAGNA gli hanno già offerto contratti come del resto MONACO con MIROTIC. Sul miglior italiano facile dire DELLA VALLE, anche se PAJOLA ha fatto bei passi avanti, anche se ora zoppica per una distorsione e la fatica accumulata in stagione è tanta. Sul sesto uomo dopo aver visto FORD infilzare Napoli anche nell’ultima giornata non abbiamo dubbi chiedendo scusa ai due BROOKS, quello di Trieste e quello di MILANO. Nessun dubbio che sia ELLIS il più migliorato, anche se LIBRIZZI ha fatto tanto per la salvezza di VARESE insieme all’allenatore KASTRITIS. Fra gli Under 22 ci ha sorpreso più l’ASSUI di Varese del NIANG trentino. Per il miglior difensore lotta fra il classico PETRUCELLI e il FAYE che cresce bene. Chiedendo scusa a  chi non ho votato andiamo a queste benedette pagelle di fine anno scolastico e prima dei play off:

10 A ROBIN PIPPO RICCI per il libro dove ha raccontato la sua vita da corsaro, da spalla fedele, da campione dello sport che sa anche essere studente di qualità e la laurea in matematica lo dimostra, oltre che uomo di grande spessore perché il suo campus per i ragazzi della TANZANIA merita un inchino, nella speranza che tutti questi splendidi impegni lo distolgano dal protestare dopo ogni fischio arbitrale. Come capitano dia l’esempio anche qui.

9 Al CORDINIER che ha deciso lo spareggio per il primo posto nel supplementare contro TRAPANI, certo questi francesi hanno  una riserva aurea che dovremmo invidiare.

8 A BRESCIA e a POETA per il  viaggio fra le stelle dalla prima giornata. Certo avere IVANOVIC come garante per il gioco, la difesa, la vita di squadra, è un privilegio.

7 Al GALBIATI che continua il suo eccellente lavoro con TRENTO dopo la vittoria in coppa ITALIA, anche adesso che sta facendo le valigie per altri mondi.

6 Al presidente di TRAPANi,  l’ANTONINI scatenato, per come ha commentato la partita persa al supplementare  rimontando da meno 18 in una sfida dove volavano davvero gli schiaffi.

5 Alla LEGA se non saprà  valorizzare le partite alla stessa ora. Pensiamo al pubblico, orario decente per poi andare a cena, guardarsi un film, vivere. Pensiamo ai giornali  che possono lavorare su classifiche senza code e ricami. Pensiamo ai giocatori che si potranno anche godere qualche bella serata. A proposito, le azioni riviste hanno fatto durare la sfida per il primo posto un viaggio senza fine, anche prima del supplementare.

4 A Kenny ATKINSON di CLEVELAND scelto come allenatore dell’anno dalla NBA che alla prima uscita accarezzando il premio stava quasi per cadere nella trappola.

3 Al grande trottatore e genio fra i canestri JOKIC che nelle ultime uscite con DENVER sembra proprio il malmostoso descritto cosi bene da MIKE SINGER nel bel libro edito dalla Rizzoli, quel “Why so serious?” che racconta un campione, un mondo, adesso che la previsione per la finale scudetto italiana prevede un derby fra gente di scuola slava.

2 A PETERSON se diventerà geloso perché Papa LEONE, nato nel South di Chicago, potrebbe e dovrebbe rubargli la scena, non soltanto da noi. Non si preoccupi. Per moltissimi resterà sempre il numero uno, anche se invece di benedire squalificava.

1 A VARESE e TRENTO, giustamente premiate dalla FIP per come hanno saputo valorizzare il patrimonio dei giocatori italiani, se dovessero perdere la fede adesso  che dovranno rifare tutto: la prima perché si è salvata  soltanto alla fine, la seconda perché gli squali del mercato sono già in città.

0 A BAIESI, nuovo manager a Milano, e PASQUINI, che dopo 14 anni lascia Sassari, forse per Treviso, se non costruiranno per il prossimo anno due squadre più forti di quelle che oggi dovranno cominciare ad esplorare. Stessa cosa per VACIRCA nella TORTONA che tornerà finalmente a casa.

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