Strategia da Billionaire

1 Ottobre 2012 di Oscar Eleni

Sulle televisioni siamo ancora alla “ perfetta parità”, ai liberi dalla linea della carità, al linguaggio rubato a  SKY quando ancora non ci eravamo stancati degli urli per un arresto e tiro andato a segno, quando i tiri  effettuati senza armonia che sbattevano sul ferro e, naturalmente, tornavano a disposizione dei rimbalzisti, non venivano considerati come una sfortunata coincidenza, quando la  competenza veniva servita al pubblico e non alla vanità. Nel basket non esistono i pali, a meno che non ci si riferisca a quelli che controllano dal borgo che niente si muova che i principi non vogliano, anche se adesso sarà dura mettere d’accordo il Borgia alla senese e i Franceschielli sforzeschi, diventerà difficile inchinarsi al lord Fennyman che si fa avanti per intimorire gli attori e replica che lui “è il denaro, la nuova legge in città, quella che non  ha memoria, che il posto lo cede a chi paga davvero, non ha chi ha dato davvero”. Insomma in attesa di capire se SportItalia  darà in diretta l’Eurolega, a proposito complimenti all’Eurolega dei poeti persiani nascosti in portineria che ci propone, la prima giornata, le tre italiane tutte in casa,  anche se, per fortuna Siena anticipa le due lombarde. Eh, ma che criticone, chi si immaginava che ci fosse anche Cantù. Ecco svelato il pasticciaccio brutto dell’arbitraggio di Desio, aspettando di scoprire se il mezzogiorno della domenica e i lunedì sera aiuteranno l’appassionato a vedere più basket possibile, senza concomitanze che mettono in crisi la fede, vi diciamo che Peterson resta il numero uno. Con lui ti diverti, niente è scontato, qualcosa insegna ancora, speriamo davvero in una sua elezione nella Casa della gloria che per questa Italia è quella casa fantasma a cui nessuno presta attenzione, ma esiste, almeno in  teoria, così come esistono i posti d’onore che i caicchi noiosi, pesanti, senza intuizione psicologica, i carabineiri della nuova era da Marchionne in giù, non riservano a quelli che la storia l’hanno fatta davvero. Imitatori della Virtus porelliana con la stessa capacità del ragazzino preso a sberle dalla madre perché volendo imitare il babbo se la faceva addosso quando pensava di emttere soltanto aria.

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