La strana Siena anti-Trinchieri

9 Aprile 2011 di Oscar Eleni

di Oscar Eleni
Messaggino nella notte per spezzare il primo sogno. Telefonata agitata all’ora di pranzo. Parole e musica dalla Virginia, stato ribelle degli Stati Uniti, sede del torneo dove i migliori prospetti delle Università cercano di mostrarsi al mondo NBA e agli “europei” in cerca del colpo grosso.

Per la verità il torneo è moscio. Da vedere c’è ben poco. Ma per uno come Bruno Arrigoni, abituato ad andare nelle miniere del talento, alla ricerca del carbone che potrebbe anche diventare un diamante per arene europee, questa penuria di veri talenti non vuol dire molto, di sicuro gli lascia tempo per collegarsi con il basket italiano e se gli capita una “ ripresina” del sito senese dove attaccano il Custer Trinchieri, scrivendo anche una cosa fasulla, il 21-0 di Montegranaro quando invece è stata Cantù a farlo in quella partita piena di amnesie caratteriali, allora il Brunetto diventa il Burbrunetto e se la prende con tutti, anche con chi non può avere colpa.
La vicenda è divertente, a parte il primo sonno interrotto o il pranzo dimezzato, ma anche cuoriosa: perché a Siena, nella grandezza europea del momento, con la quasi certezza del quinto scudetto consecutivo, vanno a stuzzicare proprio Trinchieri? Non hanno certo paura di Cantù, ma forse è meglio essere pronti curando già il particolare. Certo la Bennet non deve fare più i capricci come contro la Fabi, non deve credere davvero che Milano sia favorita per il secondo posto perché deve recuperare una partita (caro Trinchieri, con Siena che recupero si può ipotizzare?), non può pensare negativo soltanto perché a Brindisi troverà il caldo anomalo di una stazione cestistica in ansia, divisa fra l’affetto per la sua squadra e il sospetto che i mercenari al soldo della società non soffrano tutti alla stessa maniera. Essere scettici va bene, ma esiste l’attimo fuggente per staccare il guinzaglio.
Oscar Eleni

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