La grande rinuncia

23 Gennaio 2009 di Stefano Olivari

La memoria storica non esiste, tantomeno nel calcio dove giustamente conta solo il presente. E il Berlusconi intervistato dal QS ha ribadito il suo condivisibile pensiero di qualche anno fa, secondo cui l’uomo medio ha l’intelligenza, il senso critico ed i meccanismi mentali di un ragazzino di dodici anni. Oggi lo ha detto con altre parole, dicendosi felice per ‘avere rinunciato’ ai 120 milioni offerti dal Manchester City per Kakà, con tanto di esaltazione delle bandiere e ricordi rossoneri d’infanzia (interista, stando al suo ex giocatore nell’Edilnord Giovanni Ticozzi, e davvero milanista secondo quanto ci risulta: al di là del tentativo realmente fatto di comprare l’Inter da Fraizzoli, in due diversi momenti). Pensavamo avesse detto di no Kakà, soprattutto lo pensa Kakà, e che il Milan lo avesse già stravenduto con Adriano Galliani che diceva a tutti di avere in cassaforte l’offerta ufficiale degli inglesi. Con effetti comici, visto che lo schema del mercenario questa volta era stato applicato in maniera goffa e senza fare i conti con la volontà del presunto mercenario. Fra un omaggio al popolo bue e l’altro (ieri sera inspiegabile spottone del Tg5 su un’iniziativa benefica a Milanello, con protagonista ovviamente Kakà: sempre meglio di ‘Gusto’, comunque), adesso il nuovo nemico della casa è AS. Che non sarà credibile come la Gazzetta e Tuttosport ma che ogni giorno si ‘inventa’ una dichiarazione in direzione Real di qualcuno: Emerson, Ancelotti, oggi lo stesso figlio dell’ingegner Bosco. Che a leggere il pezzo di AS non dice poi proprio nulla, a parte che il Real è un grande club: la notizia, ma a ben vedere è una non notizia, è che sotto casa sia stato intercettato dall’inviato di un quotidiano spagnolo e non da quelli di uno italiano.
Stefano Olivari
stefano@indiscreto.it
Share this article