Insoliti sospetti

20 Maggio 2008 di Marco Lombardo

L’inchiesta che doveva spazzare i sospetti sul tennis alla fine non ha fatto altro che aumentarli, seppur dichiarando che il nostro è uno sport “sostanzialmente pulito”. Insomma: ci sono 45 match degli ultimi 5 anni che per la commissione indipendente incaricata delle indagini potrebbero essere stati truccati, ma non si sa perché la certezza non si avrà mai. In pratica, e per citare uno che minaccia querele, Davydenko potrebbe davvero essersi ritirato a Sopot contro Vassallo Arguello perché infortunato ma il sospetto che la mafia delle scommesse abbia pilotato il tutto resterà imperituro. E dunque? La commissione – cioè due ex agenti della polizia britannica – invita Atp, Wta, federazione internazionale e organizzatori ad adottare misure serie racchiuse in 15 consigli d’amico. Il problema però è che per fare ciò si dovrebbe porre limiti alla libertà dei giocatori e freni alle agenzie di scommesse, imprese difficile se non impossibili. Ma poi, in realtà, la vera domanda è questa: se tra gli appassionati del tennis mondiale si è già insinuato il virus del sospetto, la cura è davvero possibile? Insomma: il tennista che vince è davvero pulito? Facciamo un paragone con il ciclismo…

Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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