Mon amour

Il terzo portiere Ettori

Stefano Olivari 29/06/2007

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Font-Romeu è una piccola località di montagna sui Pirenei Orientali, nella Catalogna francese, situata a 1800 metri di altitudine; nel 1982 viene scelta da Michel Hidalgo per preparare atleticamente la nazionale francese in vista del Mondiale spagnolo. Lo staff ha scelto questo luogo poiché a causa dell’altitudine l’aria è più rarefatta e dunque si fa più fatica a recuperare dopo uno sforzo: in vista di una competizione che si svolgerà in condizioni climatiche difficili come quelle del torrido giugno spagnolo la preparazione atletica di Platini e compagni dev’essere curata nei minimi particolari. A differenza che nella spedizione del 1978, questa volta la Francia si organizza per il meglio: per allenare i portieri viene addirittura chiamato Yvan Curkovic, da poco ritiratosi. Nessun dettaglio viene lasciato al caso: l’esperienza accumulata al Mondiale precedente, dove i giocatori erano alloggiati nello stesso albergo dei giornalisti, è servita molto.
Facciamo un piccolo passo indietro fino al 28 aprile quando, quasi alla fine del campionato, la Francia affronta il Perù, miglior nazionale sudamericana dopo le irraggiungibili Brasile e Argentina. Nel Perù mancano per vari motivi la stella Teofilo Cubillas, il vecchio Chumpitaz e il futuro avellinese Geronimo Barbadillo: tocca allora a Julio Cesar Uribe (futuro giocatore del Cagliari ed attuale c.t. preuviano) farsi notare quando dopo uno scambio con Cueto serve sulla fascia sinistra la scheggia Oblitas che con un diagonale perfetto insacca alle spalle di Baratelli. Mancano otto minuti alla fine di una partita che la Francia ha giocato male e perderà giustamente, nonostante la presenza in campo di Platini, Genghini, Rocheteau e tanti altri. Quello che preoccupa di più è lo strapotere atletico dei giocatori peruviani, che corrono a velocità doppia rispetto ai francesi; nulla è compromesso ma questo è un primo campanello d’allarme. Il secondo campanello d’allarme arriva due settimane dopo, allorché allo stadio Gerland di Lione, in un’altra partita amichevole, la Francia non va al di là dello zero a zero contro la Bulgaria. In questa partita mancano diversi giocatori “Parisiens” e “Stephanois”, perché il giorno dopo al Parco si sarebbe giocata la finale di Coppa di Francia (una delle più belle della storia, col Saint-Etienne di Platini battuto ai rigori dal PSG degli ex Bathenay e Rocheteau): ciononostante è la seconda partita consecutiva in cui la squadra di Hidalgo non riesce ad andare in gol contro avversari oggettivamente non irresistibili.
A questo punto, in piena fase preparatoria, dopo un paio di test-match contro la vicina Andorra, il 2 giugno la Francia affronta il Galles a Tolosa nell’ultima partita premondiale. L’avversario viene scelto per il suo stile di gioco analogo a quello dell’Inghilterra, primo avversario dei Galletti nel girone: il risultato è deludentissimo, 0-1 con gol di Ian Rush, con Platini non al meglio per via di un problema alla coscia. Rispetto all’inizio della primavera, quando i Galletti erano in condizioni brillantissime, la stampa e i tifosi sono molto preoccupati, nel girone, oltre all’esotico Kuwait, occorrerà affrontare la favorita Inghilterra e la solida Cecoslovacchia (entrambe al ritorno dopo 12 anni in una Coppa del Mondo), e lo stato di forma dei giocatori francesi lascia ampiamente a desiderare; Hidalgo tuttavia rimane tranquillo, certo che la dura preparazione darà i frutti più avanti.
Fine maggio: non c’è più tempo per gli esperimenti e Hidalgo deve scegliere i suoi 22 uomini per il Mondiale. Tra i portieri non è ancora definito chi sarà il titolare tra Dominique Baratelli (numero 1) e Jean Castaneda (21): come terzo portiere viene scartato Dropsy a beneficio di Jean-Luc Ettori (22) del Monaco, portiere decisamente basso ma dagli ottimi riflessi. In difesa poche sorprese tra cui il siluramento di Specht a favore di Philippe Mahut (7); gli altri sono gli intoccabili Manuel Amoros (2), Maxime Bossis (4), Gérard Janvion (5), Marius Trésor (8), Christian Lopez (6) e Patrick Battiston (3). A centrocampo il numero 10 viene assegnato al capitano Michel Platini: con lui vengono convocati Bertrand Genghini (9), Alain Giresse (12), Jean-François Larios (13), Jean-Amadou Tigana (14) ed il non trascendentale René Girard (11); come si vede è stato scartato Dominique Bathenay, inviso al semidio Platini. Infine ci sono ben sei uomini per l’attacco, che Hidalgo conta di schierare sempre a tre punte; per il ruolo di ala destra ci sono Alain Couriol (16) e Bruno Bellone (15), come centravanti ovviamente Bernard Lacombe (17) e Dominique Rocheteau (18), le ali sinistre sono Didier Six (19) e Gerard Soler (20), mentre viene lasciato a casa Daniel Bravo, talentuoso ma ancora troppo acerbo per la Coppa. Ormai ci siamo, l’Inghilterra si avvicina…

Carlo Maerna
carloblacksun@hotmail.com

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