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Svegliarino

Il Sunday Night di Matarrese

Stefano Olivari 13/03/2008

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Allo stadio vanno sempre meno persone, il fatturato da stadio è ormai il dieci per cento di quello totale, l’unica cosa a non essere diminuita sono i pistolotti su quant’era bello il calcio di una volta. Che c’erano anche ai nostri tempi di bambini, quindi negli orridi Settanta, quando si rimpiangeva l’era in cui alla partita andavano le fantomatiche ‘famiglie’. Cosa mai avvenuta, in maniera percentualmente interessante, ma luogo comune che si tramanda di giornalista in giornalista (quindi spesso di padre in figlio, considerando il tasso di parentele esistente in questa professione: inferiore solo a quello di notai e medici) fino a diventare verità. Peccato che chiunque frequenti il calcio dal vivo oggi possa rendersi conto che, pur nella diminuzione in assoluto dei numeri (media paganti-abbonati della serie A che è metà di quella del campionato 1984-85), fra gli spettatori ci siano in proporzione più donne. Discorsi già fatti, come quello sugli ascolti televisivi: però ci piace ricordare che anche fuori dal circuito delle solite grandi, che ai tanti simpatizzanti assommano gli odiatori di professione, in Italia poche cose come il calcio regalino grandi numeri alle reti che investono sulle partite vere. L’assedio dell’Everton alla Fiorentina ha avuto uno share del 9,3 %: per quasi tre ore di diretta e per La 7 un risultato pazzesco (quasi dieci volte le trasmissioni di Gad Lerner, per citare una tivù che gode di buona stampa), con punte del 20% per i rigori. Non si può ridurre proprio tutto al tifo, visto che fuori dalla Toscana la Fiorentina non ispira sentimenti né di amore né di odio, questo è il calcio e basta. Che rende credibile il non detto della bella intervista fatta dal Guerin Sportivo a Matarrese: va bene lo spezzatino per Sky, dalle 12 della domenica a tutto il resto, ma l’ideona è quella della partita top della giornata in chiaro da stravendere o da usare come spauracchio per ottenere più soldi da Murdoch. Qualcuno la guarderà.

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