Il silenzio di Galliani

27 Maggio 2009 di Stefano Olivari

Qualcuno avrà letto sul Corriere della Sera e sulla Gazzetta dello Sport l’intervista a Paolo Maldini, in cui il capitano del Milan ha espresso il suo dispiacere per la mancata presa di posizione del club rossonero nella vicenda degli striscioni di San Siro: ”Pur essendo passate più di 48 ore da quell’episodio la società non ha ancora preso posizione. Dal presidente in giù nessuno ha avuto una parola di solidarietà verso di me. Sono deluso”.

Pronta la risposta web di Adriano Galliani: ”Caro Paolo, ho letto la tua intervista e capisco la tua amarezza: sono sotto scorta, come sai, da due anni proprio a causa dei comportamenti di quelle persone che ti hanno contestato. Sono stato io a prendere la decisione di tacere: non solo perchè mi è stato consigliato, ma soprattutto perchè ho ritenuto, e tuttora ritengo, che il silenzio sia l’arma più efficace per non dare ulteriore spazio a condotte quali quelle di domenica”.
E prontissima la segnalazione fattaci dall’ultrà (milanista) Stefano, che ci ha invitato a visitare il sito milanista http://www.guerrieriultras.it/ . Dove si propone questa versione dei fatti: ”Ci teniamo a precisare che i nostri striscioni non erano di contestazione ma volevano sottolineare comportamenti che il giocatore ha manifestato più volte durante tutto l’arco della sua carriera calcistica verso i suoi tifosi. Tra i tanti episodi spiacevoli sottolineamo la frase “POVERI PEZZENTI” pronunciata a Malpensa al ritorno dalla finale persa ad Istanbul dopo che i ragazzi avevano speso la bellezza di 800€ per stare vicino alla squadra. In 25 anni di storia con la maglia rossonera sfidiamo chiunque a trovare un episodio di contestazione nei confronti di Maldini. Anche nel corso di Milan-Roma sono stati innalzati solo cori a favore e soltanto dopo il gestaccio e le frasi irriguardose rivolte verso la Sud abbiamo deciso, in risposta provocatoria, di esporre la bandiera di Franco Baresi, sempre presente negli incontri casalinghi dal giorno dell’addio del CAPITANO”.
A noi l’episodio risulta accaduto ad Istanbul e non riguardante gli ultras, al di là del fatto che vada inserito in un contesto di freddezza reciproca risalente all’ultimo anno di Capello (1997-98). Ma siamo nella classica situazione in cui ognuno rimarrà per sempre della propria opinione. Da chi non capisce la ragione dell’esistenza delle curve fino a chi fa sociologia giustificatoria, va tutto bene. L’unica nostra arte è però il cazzeggio, per questo sul sito ci ha fatto piacere trovare immagini della festa di Natale 2008 della Curva Sud : ospiti d’onore Ambrosini (avrà cantato ‘Il panettone mettetevelo nel culo’?), il ristoratore Kaladze e, rullo di tamburi, lo scortato Galliani. L’uomo che rischia grosso, per colpa dei cattivissimi ultras, alla festa natalizia degli ultras stessi. Può essere una lettura superficiale, perché in teoria Galliani può esserci andato proprio per paura: la sua espressione da prigioniero-cane bastonato supporta questa tesi. E, a dirla tutta, anche Ambrosini e Kaladze avevano la faccia di chi non vedeva l’ora di scappare all’Hollywood. Insomma, giudicate voi. Ah, comunque Maldini non c’era.
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