Il Rolex di Zidane

6 Febbraio 2012 di Libeccio

di Libeccio
L’amico di Cristiano Ronaldo, la rovina di Adriano, la forza di Maradona e i parenti di Vidal.
1. Cristiano Ronaldo ha un amico del cuore con cui divide ogni cosa. Si Chiama Lauro e CR7 lo chiama Perito. Il colombiano Laurentino Sanchez Serrano, copè Lauro, è stato fermato dalla polizia spagnola perché implicato gravemente nel traffico e nello spaccio di cocaina. Perito è uno svelto, uno che è partito dal basso ma è arrivato in alto. Entra ed esce dalla sede del Real Madrid come meglio crede. Ha rapporti con dirigenti e calciatori, è uno che risolve qualsiasi problema a quel livello. CR7 ha visto a Zidane un Rolex con brillanti da 100 mila euro? Ecco che Perito chiama il suo gioielliere di fiducia e tratta sul prezzo per consegnarlo prima possibile alla star dei Blancos.
2. Di faccendieri cosi è stata notata la presenza nella vita di molti calciatori famosi. Casi clamorosi si sono verificati nella vita di Adriano, in quella di Ronaldo ed anche in quella di grandi atleti italiani. Dove girano tanti soldi gira anche qualcuno furbo, con la fedina penale non sempre immacolata, veloce nei movimenti e nella gestione della vita degli atleti. Scrivemmo tempo fa di come la vita di Adriano era stata smontata pezzo per pezzo da qualcuno di questi, quando per le varie gazzette la colpa era di Roberto Mancini che non lo capiva e non lo impiegava nel modo giusto. Vale oggi ed anche di più.
3. Diego Armando Maradona (inchino) oltre che fuoriclasse grandissimo, è stato anche un frequentatore inarrivabile di tipi e situazioni del genere. Ne ha viste e fatte di tutti i colori compresa quella in cui sparisce per quasi una settimana dai radar della società senza allenarsi mai (mal di schiena, recitano i stringati comunicati stampa della Società) per poi inaspettatamente arrivare allo stadio pochi minuti prima dell’inizio della partita con un elicottero (il Napoli giocava in trasferta contro la Sampdoria) giocando e giocando anche bene. Un episodio fra i tanti simili e ai confini della realtà (ma realmente accaduti) in un’epoca in cui gli standard atletici richiesti erano già altissimi. E’ stato il miglior calciatore di tutti i tempi e anche chi lo odia non può collocarlo più in basso del terzo posto: cosa sarebbe stato senza questa zavorra umana, che in parte ha trovato a Barcellona e Napoli, ma che soprattutto si è trascinato dietro dall’adolescenza?
4. In Cile un paio di mesi fa sono stati arrestati il padre e una zia di Vidal. Avevano addosso 150 dosi di cocaina. La notizia è apparsa su pochi giornali e subito scomparsa, in stile Adriano (quando giocava in Italia, perché adesso di lui si può scrivere di tutto). Una cosa di cui non si parla è una cosa che non esiste. Con lo stipendio di Vidal in Cile puoi sfamare una intera provincia, padre e e zia compresi. Non si capisce dunque la ragione per la quale gente che ha denaro in eccesso debba complicarsi la vita. Eppure accade ogni giorno. Diamo per scontato che Vidal nulla c’entri con la vicenda e che anzi ne risulti danneggiato. E’ difficile fare un discorso del genere in un paese dove la concezione della famiglia è vagamente mafiosa (parliamo dell’Italia, visto che la realtà cilena non la conosciamo), ma l’insegnamento di queste storie e di mille altre è che la vera sciagura per i fuoriclasse dello sport non è il vituperato mondo del calcio ma sono invece spesso parenti e amici. Nella migliore delle ipotesi gente che pensa di essersi sistemata, mettendo quindi addosso al ragazzo un pressione incredibile, nella peggiore delinquenti che usano il nome famoso per i propri interessi. Per metterli alla porta bisogna essere molto intelligenti e maturi, per questo solo in pochi ne sono capaci.

Libeccio, 6 febbraio 2012

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