Il prossimo Donadoni

7 Luglio 2008 di Stefano Olivari

Il Donadoni di agosto si chiama Pierluigi Casiraghi: allenatore ad altissimo rischio di un’Under 21 che si chiama Olimpica solo perchè Rocchi si è messo a disposizione con entusiasmo, magari su ispirazione dell’intelligente Lotito che più avanti monetizzerà. Anche Casiraghi emblema di una breve epoca, quella Rossi ma soprattutto (per le prospettive) Pancalli, che gli uomini di calcio vogliono spazzare via. La sola ipotesi di non qualificarsi per Pechino sembrava una tragedia nazionale per gli Abete della situazione, tanto è vero che lo spareggio con il Portogallo (entrambi terzi nei rispettivi gironi della fase finale dell’Europeo) era stato caricato dai federali di una tensione da finale mondiale. Ma ora a qualificazione avvenuta l’ex vice (due scenari: ingenuo o connivente) di Carraro non ha mosso un dito per invitare i club a collaborare in occasione della massima manifestazione sportiva del pianeta. Dove non c’è un calcio di superlusso per preciso volere della Fifa, ma dove comunque sono puntati gli occhi di tutto il mondo. Come ha ricordato Casiraghi, troppi paletti per i fantomatici fuoriquota che avrebbero dovuto dare lustro alla spedizione: niente juventini e fiorentini per via della Champions, niente reduci dagli Europei perché i triangolari fra le zanzare rendono più dei cinque cerchi, niente interisti per mancanza di italiani, niente milanisti non si sa perché (la coppa Uefa va preparata con cura). Inutile aggrapparsi al regolamento: l’Olimpiade è riconosciuta dalla Fifa, ma non è una manifestazione Fifa, quindi i club non sono obbligati a mettere a disposizione i loro giocatori (nemmeno quelli in età, in linea teorica). Dove non arriva la legge poteva però arrivare il cervello: che male avrebbero fatto al calcio italiano tre fuoriquota di fama internazionale, con tutto il rispetto per Rocchi? Non è un discorso tecnico, Robinho e Ronaldinho (se ci andrà) non è matematico facciano vincere il Brasile, o Riquelme l’Argentina, ma solo di rispetto verso il proprio paese. In pochi mesi la Figc è passata da Del Piero, Maldini e Totti, o giù di lì come fama, addirittura bacchettando Casiraghi che avrebbe voluto a Pechino una squadra senza fuoriquota, a una scelta di mediazione senza molto senso. Anche dal punto di vista tecnico, perchè con Rossi e Acquafresca l’attacco era già di qualità notevole. In un girone con Honduras (nostra prima partita, il 7 agosto), Corea del Sud e Camerun si può senz’altro arrivare secondi, il disastro non è probabile. Ma eventualmente non sarebbe sgradito.
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