Il fascino di Justine

27 Maggio 2008 di Marco Lombardo

Mettiamo che domani mattina Maria Sharapova decida di ritirarsi dal tennis da numero uno: ve le immaginate le pagine dei giornali? Ecco: “la bella Maria”, “choc nel tennis”, “siamo orfani”. Il ritiro di Justine Henin invece ha avuto la metà di questo effetto mediatico, nonostante che la tennista belga sia stata – probabilmente – una delle prime tre racchette nella storia di questo sport. Insomma: qual è la differenza? La risposta sta nel solito discorso, cioè che il tennis femminile è e resta un sport per voyeur. La passione di chi lo guarda, infatti, va di pari passo con il fascino della protagonista, e alla Henin non è bastata la bellezza del gesto atletico per conquistare completamente le folle. Invece va dato a Justine quello che merita: lei, carattere un po’ complicato dagli eventi, ma sicuramente tennista di grande splendore. E così, se ora lei dice che l’addio al tennis è stata una liberazione c’è sicuramente da crederle. Si sentirà sicuramente più libera e probabilmente anche più donna. Senza paragoni.

Marco Lombardo
marcopietro.lombardo@ilgiornale.it

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