Il doppio di una mezza vittoria

3 Giugno 2010 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
Essere in buone condizioni fisiche è un valore, non certo una colpa. Per questo quella nella prima semifinale del Roland Garros non è stata per Francesca Schiavone una mezza vittoria, pur con tutto il dispiacere per il modo con cui Elena Dementieva ha perso l’ultimo treno della carriera per vincere un torneo dello Slam.
Le sconfitte 2004 con Miskyna e Kuznetsova rimarranno fra i suoi incubi, sicuramente più di questa contro l’italiana: una Schiavone che ha fatto il suo gioco senza paura, le solite variazioni di ritmo unite a una fase difensiva a tratti imposta da una Dementieva che non sembrava stare male. Probabile che il ritiro dopo il tie-break perso sia stato dovuto al problema al polpaccio, sicuro che almeno fino al 6 pari sia stata una buonissima Dementieva: servendo meglio del solito (ma in questo torneo ha quasi sempre servito bene) e venendo tradita dal suo fondamentale peggiore solo dopo il break che l’aveva portata sul 4-3. Lì ha pagato qualche errore di diritto e due doppi falli, che hanno permesso alla Schiavone di rimanerle attaccata. Non ci saranno ovviamente bagni nelle fontane nemmeno per una eventuale coppa alzata, da parte degli addetti ai lavori sono anzi più probabili i distinguo sulla condizione fisica della avversarie (anche la Wozniacki aveva qualche problema). Meglio quasi l’entusiasmo acritico che inonderà i quotidiani sportivi e i tg, o le truppe cammellate di inviati che andranno a Parigi per la finale cariche di ritagli forniti dagli stagisti, perchè nessuna italiana (nemmeno quelle per matrimonio degli anni Trenta) è mai stata in una finale di questa importanza mentre l’ultimo azzurro ad avere provato questo brivido è l’Adriano Panatta 1976. E adesso? Stosur e Jankovic in questo momento sono in campo. Per caratteristiche tecniche e fisiche l’australiana sembra ingiocabile: la sua potenza (tema italiano dei prossimi giorni: muscolatura e soprattutto definizione della Stosur) e i suoi colpi piatti costringerebbero sulla difensiva, ai limiti del tergicristallo, quasi chiunque (anche Serena Williams, come si è visto). Ci sarebbe invece partita con la Jankovic, mediamente più forte ma incapace di variazioni tattiche al di fuori del suo gioco in progressione. Si può essere contenti senza per forza tifare?

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